Nuove povertà, i padri separati si alleano per sostenersi
Dormono in macchina, si lavano nelle case di amici e fanno la fila per ricevere una borsa della spesa. Nelle cronache dell’Italia in crisi, non sono solo indigenti, disoccupati e senza tetto a chiedere e ottenere generi di prima necessità agli enti assistenziali della città per sbarcare il lunario. Al triste panorama delle nuove povertà si affacciano ora anche i papà separati, che pur avendo un lavoro vedono lo stipendio volatilizzarsi con l’assegno di mantenimento a favore di ex moglie e figli, con la rata del mutuo per la casa in cui non abitano più loro, bensì la “ex” famiglia, e l’affitto di un nuovo alloggio. Così, se a Monfalcone l’usanza di fornire una borsa delle spesa era tradizionalmente associata al mondo del volontariato cattolico (Caritas) e diretta a sfamare gli indigenti, ora anche nel mondo dell’associazionismo teso al sostegno psicologico e giuridico di genitori separati e divorziati prende piede questa forma di tutela. È di qualche settimana fa la stipula di una convenzione tra GeSIf (Genitori Separati Insieme per i Figli), associazione di tutela dei minori nella separazione che si riunisce all’ospedale San Polo, e la sezione udinese del Banco alimentare, per un aiuto in termini di cibo a mamme e papà che versano in stato di estrema difficoltà. In regione il sodalizio è presente con due sedi, a Monfalcone e a Udine, per un totale di 125 soci, di cui ben 48 (38,4%) concentrati in città. Considerata poi l’attività allo sportello, il numero cresce a un centinaio di fruitori nella città dei cantieri. In Fvg, il sodalizio collabora anche con altre associazione di mamme separate (LaDDesFamily), che hanno sedi a Pordenone e Fossalta di Portoguaro, per un’altro centinaio di associati. «L’attività che svolgiamo come gruppo – spiega il responsabile Mauro Destrini - è in rete con altre associazioni nazionali, collegate attraverso l'Associazione di associazioni Adiantum (Associazione di Associazioni per le tutela del minore nella separazione, ndr) che conta 48 sodalizi sul territorio nazionale. Diamo un supporto a chiunque abbia a che vedere con un minore che subisce una separazione dei propri genitori, fornendo consulenze psicologiche, legali, di mediazione familiare e pedagogiche, attraverso l'attività di sportello. In questo caso possiamo dire che tra soci e soli usufruitori del servizio arriviamo a contare, per la sola sede di Monfalcone, un centinaio di padri e madri supportati». Il GeSIf ha avviato l’attività nel novembre 2010, prima presso la sede del gruppo Zyme, poi alla parrocchia di San Lorenzo a Ronchi. Infine è giunta l'intesa con l’Ass 2 che fornisce supporto logistico per le riunioni al San Polo dell’associazione e del Gruppo di auto mutuo. Il mediatore cerca di dare soluzioni a vicende conflittuali ed è di conforto il racconto di reciproci vissuti, successi, rinascite.
«Ci sono state situazioni di padri costretti a vivere in auto – conclude Destrini - o nello scantinato di casa, senza bagno, per disposizione di una sentenza di separazione. Ma ci sono anche situazioni di mamme costrette ai salti mortali perché l’ex marito non corrisponde quanto dovuto».(ti.ca.)
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