Nuovo maxi furto di farmaci al Maggiore Blitz dal tetto. Bottino di 300 mila euro

Si sono calati dal tetto, da una scala antincendio. Poi, muniti di flex, hanno tagliato l’inferriata che protegge la finestra, scardinandola dal muro. E con un balzo sono entrati. Ladri di professione, evidentemente, o gente che sa come muoversi e usare gli attrezzi.
È certamente un furto su commissione quello messo a segno l’altra notte, o alle prime luci dell’alba, alla farmacia dell’ospedale Maggiore: sono sparite solo medicine per tumori, Hiv ed epatite C, che costano migliaia di euro. E che servono per curare gli ammalati di tutta la città. Il bottino, quantificato dall’AsuiTs, si aggira attorno ai 300 mila euro.
È il secondo colpo nel giro di pochi mesi nella farmacia del Maggiore: lo scorso febbraio erano stati portati via farmaci antiblastici per lo stesso valore.
Merce che finisce nei mercati di contrabbando, magari rivenduta ad altre strutture all’estero, come peraltro avviene con la strumentazione diagnostica.
Stavolta il caso, su cui stanno indagando la Polizia scientifica e la Squadra mobile, ha i contorni del giallo. Già, perché chi ha agito deve conoscere molto bene il Maggiore; in effetti non è un gioco da ragazzi orientarsi tra tetti, scalinate e passaggi. È un dedalo.
C’è quindi un complice interno, qualcuno che lavora in ospedale, che ha aiutato i criminali nel blitz? O i ladri si nascondono proprio tra il personale?
Il colpo è stato indubbiamente preparato e anticipato da qualche sopralluogo: diversamente dal saccheggio di febbraio, i criminali non hanno sfondato la porta di ingresso, che era stata rinforzata dopo il precedente furto insieme all’attivazione di una ventina di telecamere in ospedale; no, i ladri questa volta hanno scelto la finestra, in modo da infilarsi nella farmacia transitando per l’unico punto scoperto dai sistemi di videosorveglianza.
Già, la finestra. Dopo aver abbattuto l’inferriata, i ladri non hanno rotto il vetro e nemmeno divelto gli infissi, ma sono semplicemente saltati dal davanzale al pavimento. Segno, quindi, che la finestra era stata lasciata aperta (magari solo socchiusa) qualche ora prima del furto.
La Scientifica ha trovato per terra il disco della flex utilizzato per tagliare l’inferriata.
I medici e gli infermieri della farmacia hanno lavorato a lungo, ieri, per preparare l’inventario dei medicinali rubati. L’intero approvvigionamento dovrebbe essere completato entro oggi in modo da garantire l’erogazione delle terapie ed evitare l’interruzione del servizio. Un servizio delicato e vitale, visto che si parla di pastiglie destinate a persone ammalate di cancro (sono sparite quattro tipologie in particolare), Hiv ed epatite C. «Sono state adottate tutte le misure necessarie per assicurare la continuità delle cure», fa sapere l’AsuiTs in un comunicato stampa. Ma ieri, mentre erano in corso i rilievi della Scientifica, ad alcuni pazienti è stato chiesto di ritornare l’indomani.
È stata una dottoressa ad accorgersi del furto. Erano circa le sette. Ha notato un vaso di fiori per terra, quello appoggiato sul davanzale della finestra da cui i criminali si sono infilati, e il disordine nella saletta in cui sono custodite le scatolette delle medicine.
L’AsuiTs ora intende attrezzare gli ambienti della farmacia con un sistema anti furto, già presente in varie sedi sanitarie; in attesa dell’installazione, la direzione ha deciso di affidare i controlli a una guardia giurata.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Claudio Giacomelli, ha appena depositato un’interpellanza rivolta alla giunta Fvg. «Nel giro di pochi mesi – rileva Giacomelli – l’ospedale ha subito tre furti considerevoli, per un valore complessivo che supera il milione di euro. L’ingente furto di farmaci apre, inoltre, l’inquietante scenario che dietro a questi colpi si celi una vera e propria organizzazione criminale strutturata». —
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