Nuovo terminal per elicotteri sull’isola del faro

SPALATO. Un moderno eliporto per Pelagosa (Palagruza in croato), isolotto posizionato nel bel mezzo dell’Adriatico e lembo di territorio croato maggiormente vicino all’ Italia. Il progetto è stato...

SPALATO. Un moderno eliporto per Pelagosa (Palagruza in croato), isolotto posizionato nel bel mezzo dell’Adriatico e lembo di territorio croato maggiormente vicino all’ Italia. Il progetto è stato studiato dall’azienda specializzata in materia, la croata Helifor, che l’ha proposto all’impresa pubblica spalatina Plovput, incaricata di gestire i fari adriatici. Come noto, diversi di essi sono utilizzati a scopi turistici, tra cui appunto quello presente nella disabitata Pelagosa. Secondo quanto ideato dalla Helifor, il progetto contempla la costruzione di un eliporto per i trasporti pubblici, che potrebbe essere anche azionato a distanza e dotato di ambienti per i passeggeri e per gli appartenenti a istituzioni quali polizia e Guardia costiera. Oltre che per il trasporto di passeggeri da una costa all’altra dell’Adriatico, la struttura di Pelagosa potrebbe assumere forte importanza per il futuro regime di Schengen in acque adiatiche. In poche parole, l’ eliporto sarebbe prezioso anche e soprattutto per il controllo della pesca e del traffico marittimo, per i voli sanitari, per le operazioni di ricerca e salvataggio. Notevole l’importanza che potrebbe assumere nel settore della tutela ambientale. A detta di Gianni Bodlovic, direttore della Helifor, la realizzazione dell’impianto comporterebbe un investimento di 800 mila euro, di cui l’85 per cento sarebbe assicurato dai mezzi a fondo perduto dell’ Unione europea (fondo IPA), mentre il restante 15% verrebbe coperto dalle autonomie locali croate. «Il terminal per elicotteri sarebbe in funzione dalle 0 alle 24, 365 giorni all’ anno – ha precisato Bodlovic – completamente automatizzato e con personale solo all’ occorrenza. L’ attuale eliporto è un qualcosa di improvvisato, poco funzionale, che non risponde certamente ai criteri di Schengen». Entusiasta dell’idea il direttore della Plovput, Mate Perisic: «Appoggiamo il progetto, ricordando che il terreno su cui sorgerebbe non è di proprietà della Plovput, bensì dello Stato croato che deve dunque intraprendere i passi necessari. L’eliporto permetterebbe di migliorare nettamente le condizioni di sicurezza in mare». Tenuto conto che la Croazia dovrebbe aderire all’Ue il primo luglio 2013 e che un paio d’anni dopo entrerà in regime Schengen, l’eliporto di Pelagosa ha ottime chance per diventare realtà. (a.m.)

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