Oggi si proietta “La città dei matti”

Si svolgerà nelle serate di oggi e domani, con inizio alle 20, l’atteso evento “C’era una volta la città dei matti”, organizzato dall’Ass 2 Isontina con la collaborazione dell’associazione “Sergio...

Si svolgerà nelle serate di oggi e domani, con inizio alle 20, l’atteso evento “C’era una volta la città dei matti”, organizzato dall’Ass 2 Isontina con la collaborazione dell’associazione “Sergio Amidei”.

L’evento fa parte di un ciclo che si svilupperà nel corso dell’anno dedicato alla figura e all’opera di Franco Basaglia in occasione del cinquantesimo anniversario del suo arrivo a Gorizia.

Come ha sottolineato il direttore generale dell’Ass 2, Gianni Cortiula «gli obiettivi che ci proponiamo con queste iniziative è duplice. Da un lato una grande organizzazione come la nostra deve contribuire a far sì che Gorizia riesca a recuperare un rapporto con una fase fondamentale della sua tradizione culturale. Qui a Gorizia sono state elaborate le teorie e sperimentate le pratiche destinate ad imprimere una svolta irreversibile alla concezione della salute mentale. In secondo luogo, come operatori della sanità, non solo della salute mentale, dobbiamo saper coltivare e sviluppare il significato generale dell’opera di questo grande scienziato del 20° secolo che seppe vedere i limiti dell’approccio puramente clinico alla malattia e recuperare la centralità della persona nelle pratiche di cura e assistenza».

Oggi sarà proiettata la prima parte del film Rai “C’era una volta la città dei matti”.

Hanno assicurato la loro presenza al Palazzo del Cinema in Piazza Vittoria, Fabrizio Gifuni, protagonista del film nel ruolo di Franco Basaglia, Marco Turco e Alessandro Sermoneta, rispettivamente regista e sceneggiatore del film, Alberta Basaglia, figlia dello psichiatra veneziano, Peppe Dell’Acqua responsabile della psichiatria triestina e consulente del film.

Domani invece sarà proiettata la seconda parte con il direttore della sede Rai di Trieste, Roberto Collini che intervisterà lo psichiatra Franco Rotella, principale collaboratore ed erede riconosciuto di Basaglia e Michele Zanetti, l’uomo politico che si adoperò per la chiusura del manicomio di Trieste.

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