Omaggio in note alla “Madonina de la bricola”

Una canzone in gradese per la “Madonina de la bricola”. Che i gradesi siano particolarmente devoti alla Madonna è noto. È sufficiente citare la Madonna di Barbana alla quale si sono votati dal 1237, ma altrettanto si può dire per la Madonna degli Angeli della Basilica di Sant’Eufemia, per capire quale sia la profonda fede verso la Vergine. Oltre alle cerimonie religiose, non solo solenni, e alle processioni dedicate alla Madre di Gesù, Grado, l’isola dove tutti cantano e dove tanti scrivono poesie e brani musicali, ha una particolare caratteristica, quella dei brani musicali mariani.
Canzoni che non sono propriamente gradesi, anche se “Madonnina del Mare” è ormai considerata tale. Ecco allora che Ilario Fanò (paroliere) e Giorgio Pastoricchio (musica) hanno pensato di crearne una in dialetto gradese. Un motivo molto orecchiabile intitolato “Madonina de la bricola”, dedicato evidentemente alla Madonnina posta sopra una briccola lungo il canale che guarda diportisti e pescatori entrare o uscire da Grado: “Oh “Madonina” del pescaòr / n’Ave Maria xe ‘l canto del cuor. / Oh “Madonina” del mar e palù, / xe ‘l nostro vive insieme co’ tu!”. A eseguirla durante ogni messa cantata domenicale – ha immediatamente attecchito, tanto che la cantano anche i turisti – è la Corale Santa Cecilia diretta da Annello Boemo, con all’organo il maestro Luca Zuberti. Come i Portatori della Madonna che si occupano pure delle edicole mariane, anche la corale Santa Cecilia è portatrice della fede dei gradesi verso la Vergine: nel corso dell’anno propone immancabilmente alcuni concerti esclusivamente con brani dedicati alla Madonna. Domenica scorsa, oltre all’apertura della messa con “Madonina de la bricola”, è seguito il delicato canto dedicato alla Madonna Nera di Czestochowa. Consueta chiusura con la “Madonnina del Mare”.(an.bo.)
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