Omicidio Perez, al via il processo

Il 24 luglio si svolgerà l’udienza preliminare per Valentina Cinquepalmi e Jonatha Ausili, presi a distanza di dodici anni dal delitto dell’anziana vittima uccisa per rapina
Di Corrado Barbacini
Foto BRUNI TS 07 11 00 Il cadavere di Albina Brosolo Perez viene portato via
Foto BRUNI TS 07 11 00 Il cadavere di Albina Brosolo Perez viene portato via

In un’aula di Giustizia a 13 anni dall’assassinio avvenuto nel 2000, e dopo che soltanto lo scorso settembre - cioè a 12 anni di distanza - sono stati individuati, grazie alle nuove tecniche investigative, l’uomo e la donna ritenuti i colpevoli. Responsabili in uguale misura per l’omicidio di Albina Brosolo Perez, uccisa a 77 anni nel novembre del 2000 appunto in una rapina nella sua casa di via Carducci. Il pm Matteo Tripani ha chiesto il rinvio a giudizio di Valentina Cinquepalmi e Jonatha Ausili, di 33 e 34 anni. Sono difesi rispettivamente dagli avvocati Paolo Codiglia e Luca Maria Ferrucci.

Non ha funzionato il tentato scaricabarile in merito alle responsabilità: nell’ultimo interrogatorio Cinquepalmi ha sostenuto che era stato il suo compagno di allora a far cadere l’anziana. Ausili ha attribuito la colpa alla sua ex ragazza dichiarando che in quell’ormai lontano giorno non era a Trieste.

Ma gli accertamenti, soprattutto quelli effettuati dalla polizia scientifica di Roma, hanno fatto chiarezza convincendo appunto il pm Tripani della comune responsabilità dei due, tanto nella rapina quanto nell’omicidio di Albina Brosolo Perez. Il pm lo indica chiaramente nel capo di imputazione relativo all’avviso di fissazione dell’udienza preliminare, prevista per il 24 luglio: «Dopo essersi introdotti nell’abitazione di Albina Brosolo la facevano cadere a terra, la colpivano con calci e pugni e ne determinavano la morte per strozzamento».

Ad arrestare i due sono stati meno di un anno fa i poliziotti della Mobile. Cinquepalmi è stata individuata grazie a due impronte digitali lasciate sulla maniglia di una porta e vicino al campanello della casa della donna. Tracce un tempo “mute”, rielaborate e decrittate solo nel 2012 dagli agenti della sezione “Cold case” che hanno utilizzato le nuove tecniche. Quella decrittazione decisiva è avvenuta lo scorso 23 settembre. Il giorno successivo, Il Piccolo ne ha dato notizia. E Cinquepalmi ha letto l’articolo commentandolo al telefono con il suo nuovo compagno Michele Mozzi: non ha fatto mistero della paura di essere stata individuata dalla polizia. La sua è stata un’ammissione, o meglio una confessione, ascoltata in diretta dagli investigatori della Mobile che la stavano intercettando.

In Questura prima, e poi davanti al gip Laura Barresi, la donna non ha così potuto che ammettere l’accaduto, svelando dopo 12 anni il mistero di un omicidio rimasto insoluto. Un omicidio per il quale erano stati indagati in precedenza anche Nevio Perez, il figlio di Albina Brosolo e la sua convivente, Alida Rigonat.

«Sono stata io e Johnni Ausili, il mio compagno di allora», ha detto Cinquepalmi lo scorso autunno. Poi ha raccontato quanto accaduto quel 7 novembre. «Io e Ausili eravamo in giro per Trieste. Eravamo senza soldi...». «Adesso suono un campanello a caso e vediamo quello che succede», aveva deciso Ausili, sempre nel racconto della ex: «Mentre salivamo le scale abbiamo notato un'anziana che aveva raggiunto la propria abitazione. Johnny mi ha fatto segno di stare zitta». Quell'anziana era Albina Brosolo Perez. Dopo che la vittima ha aperto la porta, «Johnny - ha raccontato Cinquepalmi - l'ha spinta violentemente con due mani al petto e lei è caduta all'indietro pesantemente a corpo morto e ha perso conoscenza». Cinquepalmi lo ha ripetuto: «È stato Johnny Ausili, il mio compagno di allora, a uccidere Albina Brosolo Perez. Ero lì con lui nel palazzo di via Carducci, ma a uccidere l'anziana è stato Johnny». Una dichiarazione esattamente opposta da quella di Jonatha Ausili. Che, interrogato in carcere dal pm, ha puntato il dito contro la sua ex dichiarando che era stata lei a spingere l’anziana che aveva aperto la porta di casa, per poi strangolarla. Ma per il pm le responsabilità dei due sono uguali. Il 24 luglio entrambi saranno in aula.

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