Operaio morso da una vipera mentre lavorava sul Carso

Ha raggiunto con i propri mezzi l’ospedale di Cattinara, i denti si sono conficcati in una mano. È ricoverato in medicina d’urgenza. L’effetto del veleno
Di Claudio Ernè

Un operaio di 43 anni, G.M. è stato morso da una vipera. Stava lavorando nei pressi di Rupinpiccolo e il rettile gli ha conficcato i due denti veleniferi nella mano. Uno è entrato profondamente, l’altro solo a livello superficiale. Lo attesta la diversa forma delle due ferite. L’operaio, superato lo choc e l’intenso dolore, non si è perso d’animo e si è presentato al Pronto soccorso dell’Ospedale di Cattinara. La mano e l’avambraccio erano già arrossati, gonfi ma non era ancora subentrata la nausea, il vomito e i dolori muscolari che di solito contraddistinguono l’evolversi dell’avvelenamento. L’operaio è stato ricoverato prima in Osservazione intensiva del Pronto Soccorso, poi in Medicina d’urgenza. Non è in pericolo di vita perché il morso ha colpito una parte periferica del corpo e non il collo.

La notizia si è diffusa: un simile fatto è molto raro nel territorio antropizzato che gravita su Trieste. Gli ultimi casi risalgono a sette-otto anni fa. Va aggiunto che in questa stagione le vipere si stanno svegliando dal letargo. Non sono reattive e questo dettaglio sta alla base dell’incontro ravvicinato con l’uomo. In altre occasioni, con temperature superiori ai 20-25 gradi, il rettile sarebbe fuggito. Invece si è accorto solo all’ultimo momento della presenza umana che per lui rappresenta un pericolo e ha reagito nell’unico modo ancora disponibile. Ha morso perché era troppo tardi per scappare.

Secondo il racconto del malcapitato operaio la vipera che lo ha morso era dotata di un piccolo corno sulla punta del muso. Se la descrizione è esatta si tratta di una Vipera ammodites, presente in tutto il Nord Est del nostro Paese. Predilige le zone aride come il Carso, pendii e pietraie. Secondo gli erpetologi può raggiungere i 90 centimentri di lunghezza, è poco aggressiva ma il suo veleno è il più potente di quelli delle altre tre speci presenti in Italia, Sardegna esclusa: la Vipera aspis, la Vipera berus e la Vipera ursinii. In questa stagione va posta parecchia attenzione anche ai cani che potrebbero essere morsi alle estremità dei loro arti e con molto più rischio sul muso. Il cane morso manifesta subito forte dolore segnalandolo con sonori guaiti, la zona colpita appare rapidamente tumefatta, calda al tatto. Se il veterinario non interviene la situazione tende a precipitare entro le due ore successive.

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