Opere di bonifica a pieno ritmo. Il nuovo Acquario nascerà nel 2021

MUGGIA Procedono di buona lena i lavori al sito Acquario sulla costa muggesana. Ieri, in occasione di un sopralluogo per verificare lo stato dell’arte degli interventi in corso – in quella che diventerà un’area relax, ludico-sportiva e per la balneazione al servizio degli abitanti non solo della cittadina rivierasca ma anche di Trieste e della vicina Slovenia – è stato stilato un bilancio di quanto fatto sinora, di quanto resta da fare e delle criticità che si sono dovute affrontare.

«Nelle scorse settimane – ha spiegato il progettista Andrea Guidolin – è stata preparata la superficie per la distesa delle membrane di messa in sicurezza, con particolare attenzione all’area in cui sorgerà lo skate park. Intervento – ha proseguito Guidolin – che ha seguito l’ultimazione del collegamento della rete di drenaggio del versante di monte prevista dal progetto, che ha comportato un maggior volume di movimentazione delle terre, necessarie per la realizzazione degli scavi e la posa delle tubazioni».

Ieri mattina era un brulicare di attività da parte delle maestranze impiegate in cantiere: «I lavori – ha affermato il sindaco Laura Marzi, presente al sopralluogo con il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Francesco Bussani – proseguono a pieno regime con la posa degli strati di messa in sicurezza del terreno. Confidiamo nella tenuta del bel tempo per proseguire e terminare il tutto entro 30-40 giorni».
Il cantiere, incrociando le dita, dovrebbe concludersi nei primi mesi del prossimo anno e consegnerà a Muggia un’area adeguatamente attrezzata, naturale prolungamento dell’area balneabile che parte dal molo a T, ma che in futuro dovrebbe congiungersi alla cittadina. Una superficie di 28 mila metri quadrati, distribuita su una lunghezza di circa un chilometro e una larghezza variabile dai 10 ai 40 metri: questi i numeri del tratto di costa sinuoso, compreso tra Punta Olmi e Punta Sottile, oggetto dell’importante lavoro di riqualificazione. Un’area creata negli anni ’90, con materiale di risulta, pesantemente inquinato, proveniente da Porto San Rocco. E che proprio per la presenza dei numerosi inquinanti, nel corso degli anni è stata posta sotto sequestro dopo diverse indagini ambientali, dalle quali è emerso da un lato l’inquinamento dell’area a terra, ma dall’altro la buona qualità delle acque marine antistanti il terrapieno. Motivo per il quale sono stati imposti dei vincoli sulla libertà di progettazione, limitando la possibilità di rimodellare il tratto di costa – che infatti non è stata modificata – e le collinette presenti e negando la possibilità di piantare alberi e cespugli.
«Ci sarà solo erba – ha rilevato Guidolin – e la mancanza di ombreggiatura naturale sarà compensata dall’installazione di strutture ombreggianti». Otto nuove scalette renderanno semplice l’accesso al mare dalla scogliera e quattro gruppi di docce con fontanelle renderanno funzionale la fruizione del lungomare e delle ciclabili. Ma l’obiettivo è la destagionalizzazione dell’area: «Vogliamo – ha sottolineato Marzi – che l’area sia viva tutto l’anno, perché qui non parliamo di uno stabilimento balneare». In effetti sono previsti un campo regolamentare da beach volley, un campo da bocce in sabbia e uno skatepark di circa 600 metri quadrati, progettato secondo gli standard internazionali.—
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