Opicina, bar Vatta a nuovo con 700mila euro

Il caffè Vatta di Opicina ha abbassato le saracinesche. Crisi? No, anzi: il motivo è una ristrutturazione da oltre 700 mila euro.
Il bar-gelateria di via Nazionale si rifà il look. Ma in pentola c'è qualcos'altro che bolle. Da diversi mesi si stanno rincorrendo voci su un cambio di gestione di uno dei locali più conosciuti sull'altipiano. Per un periodo si era addirittura ipotizzato l'arrivo di una cordata cinese. Paolo Grabar, proprietario del locale assieme al fratello Franco, pur non sbilanciandosi ammette che qualche cambiamento è all'orizzonte: «Tra due-tre settimane, quando forse ci saranno le firme, allora potremo dire di più». Ma la pista cinese? «Stiamo trattando con degli sloveni triestini, altro non posso aggiungere per ora». In pole position ci sarebbe Boris Vitez, ex cestista dello Jadran anni '80, conosciuto per la gestione del bar “da Boris” nel comprensorio sportivo dell'Ervatti a Prosecco e ora titolare dell'Adriaenergy caffè, il bar sito all'interno dello spazio che ospita la stazione di benzina vicino alla zona artigianale di Sgonico, subito dopo il Centro Lanza.
E così, dopo la megafesta di arrivederci (o addio?) celebratasi la sera dell'Epifania, il bar-gelateria, mèta di tanti carsolini ma anche di tanti triestini che dalla città salgono a Opicina per farsi una bella camminata sulla Napoleonica, ha chiuso i battenti. «L'ultima ristrutturazione risaliva a trent’anni fa. E visto che c'è la crisi secondo noi bisogna investire, motivo per cui si è deciso di intervenire con una spesa che si aggira attorno ai 700mila euro», conferma Paolo Grabar mentre è al lavoro nell'altro locale di proprietà, il Bar X di via Coroneo. La durata dei lavori al bar Vatta? Circa tre mesi. Ma qualcuno vocifera che la struttura di via Nazionale non sarà inaugurata prima di maggio. Diversi i lavori che si svilupperanno in queste settimane. Verrà ristrutturata la parte esterna della terrazza, sarà allestita una cantina più funzionale e verrà potenziato l'angolo riservato alla pasticceria. Ma l'intervento che dovrebbe avere la spesa maggiore interesserà il magazzino con una struttura rivestita tutta in legno.
Una scelta certo coraggiosa quella di investire in un periodo in cui gli affari non vanno proprio benissimo, anche se il bar Vatta pare essere complessivamente un'isola felice da questo punto di vista. «Se c'è crisi economica io credo che bisogna investire per superarla - ribadisce Paolo Grabar – comunque noi non ci lamentiamo, e quando ci chiedono come vanno gli affari da noi, rispondiamo che vanno».
Il bar di Opicina attualmente poteva contare su otto lavoratori più i due proprietari. Essendo emerso già dallo scorso agosto che qualcosa sarebbe cambiato nella gestione della struttura, la situazione pare essersi cristallizzata con due dipendenti che rimarranno e gli altri già impiegati altrove. «Tra due-tre settimane potremo dire più», rimarca Paolo Grabar. Intanto (almeno) per tre mesi il bar Vatta terrà le serrande chiuse. Ma niente cinesi all'orizzonte a Opicina.
Riccardo Tosques
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