«Ora che è finita mi sento strana Adesso inizia la vita “vera”»

«Devo ammettere che, conclusi gli esami di maturità, mi sento strana. Forse non ho ancora realizzato che è tutto finito e che adesso inizia la “vita” vera che ci dovremo costruire praticamente da soli». Vesna Gruden, 5C del liceo linguistico Preseren, avverte il tipico vuoto che si prova quando ci si rende conto di aver concluso un lungo percorso, ma di avere ancora molta strada e molte incognite davanti. Vesna, il cento alla maturità, non l’aveva previsto: «Mi aspettavo senz’altro un voto al di sopra del 90 ma il massimo proprio no». La fiducia è andata crescendo a mano a mano. È andata bene la prima prova di sloveno, in cui Vesna si è cimentata con l’elaborato storico-politico, una riflessione sulla storia e sui conflitti del passato che continuano a pesare sul presente. È andata bene anche la prova d’inglese. Ed è filata liscia pure la terza prova. La più temuta da Vesna.
«All’orale è piaciuta molto la mia tesina, in cui ho affrontato il tema del suicidio dall’antichità a oggi in filosofia, letteratura e storia dell’arte, passando da Socrate a Schopenhauer, fino all’attualità dei terroristi che si fanno esplodere in mezzo alla folla. Sono riuscita a rispondere a tutte le domande che mi ha posto la commissione, molto abile nel mettermi a mio agio, spaziando da Boris Pahor a Bulgakov, dall’attacco alle Twin Towers alla teoria della deriva dei continenti» racconta la studentessa che, in questi anni, ha coltivato anche la passione per la musica. «Anni fa studiavo pianoforte alla Glasbena Matica ma, dopo due anni da privatista e otto nella scuola, ho lasciato perché stava diventando troppo impegnativo gestire tutto. Ma mi è rimasta la passione e continuo a suonare per conto mio» racconta Vesna. Nel suo futuro c’è l’Università di Portorose, dove s’iscriverà al corso di larea in Turismo, per concretizzare lo studio delle lingue. (g.b.)
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