Ora il commercio lungo via Colombo aspetta il rilancio dello spazio Coop

Sito vuoto, sul retro i cinesi investono sull’ex Robe di Kappa E l’ormai storica lavanderia festeggia i trent’anni di attività



Negli anni ’80 via Colombo era una sorta di porta d’ingresso privilegiata a Monfalcone, un asse emporiale che serviva non solo la città, ma anche i centri più vicini della provincia di Trieste. A depotenziarne il ruolo le successive modifiche del tessuto commerciale, anche al di fuori del territorio cittadino (vedi la creazione del punto vendita Coop di Duino), con l’espansione di una grande distribuzione che ha puntato su una “città comune” esistente di fatto, se non sotto il profilo amministrativo.

Dopo essere stato inaugurato, il 28 ottobre del 1984, il nuovo discount delle Coop di Monfalcone affacciato lungo quel tratto urbano della Strada regionale 14 diventò invece presto “leader in assoluto della Cooperativa”. Il punto vendita chiuse il consuntivo delle vendite del 1986 a 17,6 miliardi di lire, con un numero di clienti che si aggirava fra i 14.500 e i 20 mila, uno scontrino medio fra le 74 mila e le 93.400 lire e un organico di 48,5 dipendenti (come emerge dallo studio sulla cooperazione nel territorio realizzato anni fa da Enrico Bullian).

Una crescita coronata a novembre del 1998 dalla costruzione della “nuova” Supercoop, abbandonata dalla società lo scorso anno a favore del nuovo e più ridotto punto vendita costruito davanti alla chiesa della Beata vergine della Marcelliana a Panzano. Una scelta dettata da logiche e strategie di mercato quella di Coop Alleanza 3.0 che però ha creato un vuoto commerciale non da poco lungo via Colombo, dove continuano ad affacciarsi sempre il Mercatone Zeta e altre attività commerciali più o meno grandi, storiche (come la concessionaria Ford, il negozio di sanitari, il negozio di arredamento Atrio) e meno storiche (la nuova rivendita di frutta e verdura, il magazzino cinese all’angolo con via Timavo). Pure il vecchio capannone della Coop continua a essere utilizzato (da uno store di generi per la casa e il giardino).

A oltre un anno dal trasferimento a Panzano, il grande edificio delle Coop però rimane vuoto, come pure, da molto più tempo, i due capannoni esterni, occupati a fine anni ’80 da una lavanderia e una pescheria. «Noi saremmo rimasti, ma le Coop acquistarono dal precedente proprietario e ci diedero lo sfratto», ricordano Marzia Stafuzza e Roberto Montagnani, titolari del lavasecco K2, che, nonostante i diversi traslochi, ieri ha festeggiato i 30 anni di attività e sempre in via Colombo. «La Sandex vendette tutto nel 1994 a Coop, che ci diede lo sfratto – proseguono i due titolari –, salvo poi aprire uno spiraglio e concederci uno spazio all’interno del nuovo edificio». Da allestire di sana pianta, mentre il locale precedente era già attrezzato a lavanderia. «A novembre del 2016 la nuova mazzata, quando la società ci comunicò l’intenzione di chiudere il punto vendita», spiegano.

Non troppo lontano, in direzione di Monfalcone, c’era un locale libero e l’attività è riuscita a ripartire nella nuova sede, dopo, però, un adeguamento degli impianti e un nuovo trasloco dei macchinari. «Insomma, se siamo ancora aperti è anche grazie a una gran tenacia e alla passione per il nostro lavoro», dicono i due titolari. «L’amministrazione comunale sta comunque lavorando anche su questa zona e non solo su quella del centro», dice l’assessore al Commercio Luca Fasan, consegnando a Stafuzza e Montagnani un attestato da parte dell’amministrazione per i 30 anni di attività. Non è escluso, insomma, che qualcosa si stia muovendo, rispetto a un possibile riutilizzo dell’ex Coop, sul cui retro l’ex Robe di Kappa è stato riaperto, trasformandosi in un grande magazzino cinese. —



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