Oren lascia il Verdi: «Ecco il perché»
Il direttore d’orchestra ha indetto per oggi un incontro pubblico. Il cartellone del Teatro prevede che l’artista diriga a breve il Don Pasquale
Daniel Oren lascia il teatro Verdi. L’annuncio del passo deciso dal direttore d’orchestra è arrivato via mail. Ma sarà proprio Oren a spiegare i motivi della sua decisione nel corso della conferenza stampa che terrà stamattina alle 10 al Circolo della stampa di corso Italia 13: un incontro al quale il maestro invita a «partecipare numeroso il pubblico triestino che così calorosamente lo ha sostenuto in questi anni».
Con questo annuncio Oren si appresta a chiudere tre anni di rapporti, a tratti assai burrascosi, con il Teatro nel quale ha diretto fino a pochi giorni fa la Manon Lescaut, e nel quale ancora - secondo il cartellone della Fondazione cittadina - dovrebbe tornare dal 9 al 16 giugno prossimi per l’ultima opera della stagione lirica, il Don Pasquale. Il sovrintendente del Verdi Giorgio Zanfagnin non commenta, in attesa di sapere quali argomenti il maestro stamane userà per motivare la propria decisione di lasciare Trieste. E anzi, sottolineando la propria stima per il «grande musicista», il sovrintendente aggiunge che il Verdi resta aperto a prospettive di collaborazione con l’artista, «al quale ho fatto delle proposte per le quali attendo risposta». Va precisato inoltre - come confermano tanto Zanfagnin quanto l’avvocato di Oren - che al momento non vi sono cause in corso.
Lo strappo annunciato di Oren si inscrive comunque in un rapporto tormentato con il Verdi. Il maestro aveva ottenuto nel 2004 l’incarico di direttore musicale della Fondazione, incarico che gli era stato revocato nel febbraio 2006 - sovrintendente Armando Zimolo - per una assenza contestata: secondo il Teatro aveva diretto una serata a Reggio Calabria mentre sarebbe dovuto essere sul podio a Udine. Lo scorso dicembre, arrivato Zanfagnin al posto di Zimolo, Oren è tornato in sella. Lo scorso aprile però ecco una nuova rescissione dall’incarico: secondo il sovrintendente - che pure non si è mai espresso esplicitamente su questo - l’artista, nominato di recente direttore principale dell’orchestra del Carlo Felice di Genova e direttore artistico del Teatro di Salerno, a causa dei suoi numerosi impegni sarebbe stato in grado di dedicare poco tempo al Verdi. Adesso, la contromossa di Oren.
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