Organico carente al San Polo I sindacati: mancano 40 persone e le ferie estive sono alle porte
Medicina, Chirurgia e la Rsa i settori in cui si registrano le maggiori criticità
Viaggia sulle 70 unità, secondo i sindacati, la mancanza di personale negli ospedali di Monfalcone e Gorizia: secondo i dati forniti qualche mese fa dalla Cgil, che non sono certo migliorati nel frattempo, il focus sul Monfalconese parlava di una quarantina di posti vuoti tra infermieri, operatori socio sanitari, professionalità varie e amministrativi. Secondo i sindacati, tra Monfalcone e Gorizia mancherebbe una trentina di persone sul part-time, altre 25 sul tempo determinato e sulle aspettative, sei infermieri generici sul part time e 11 operatori socio sanitari. La situazione, non certo facile, è stata al centro di vari incontri tra sindacati e azienda, che si concluderanno il giorno 12 quando all’Ass saranno richieste risposte precise sul da farsi.
«Il problema è che sindacati e Ass conteggiano in modo diverso la mancanza di personale – spiega Massimo Bevilacqua segretario provinciale della Funzione pubblica della Cisl – per esempio riguardo ai part-time. Se infatti un dipendente chiede un tempo parziale, e non ha chi copre le sue ore mancanti, comunque ci si trova con delle ore scoperte, che sono soprattutto quelle notturne, in quanto il part-time non le prevede». La questione del part-time era anche finita in un’interrogazione del consigliere regionale Adriano Ritossa, che aveva preso di mira proprio la mancanza di personale dell’ospedale di San Polo, affermando che «un numero elevato di personale dell’Azienda sanitaria ha optato per l’occupazione part-time; e quindi è possibile che durante il periodo estivo si corra il rischio di assistere ad accorpamenti di servizi che renderebbero carenti l’espletamento delle funzioni specialistiche». «Inoltre – aveva messo in guardia Ritossa - la riduzione del personale è diretta causa del risparmio che l’Ass ha potuto far figurare nei suoi bilanci».
Le difficoltà, secondo i sindacati, si concentrano, sia a Monfalcone sia a Gorizia, nei reparti di chirurgia, medicina e Rsa, mentre a Monfalcone in particolare, ci sono seri problemi per quanto riguarda il Centro di prenotazione. «Inoltre, ci sono delle situazioni particolarmente gravi – spiega Bevilacqua – come per esempio per il reparto di medicina, dove per i posti rimasti vacanti non si trova personale disposto a trasferirsi di reparto».
Difficoltà si registrano inoltre anche nei tecnici di laboratorio, senza calcolare il personale amministrativo. Cìè poi il problema delle ferie. «Anche a Monfalcone si registrano casi di lavoratori che hanno 15, 20 giorni di ferie arretrate dal 2005 – spiega ancora il rappresentante della Fp-Cisl -. Quando poi si leggono casi di cittadini che si lamentano del trattamento ricevuto all’ospedale, forse una spiegazione c’è. Certo, sono cose che non dovrebbero mai accadere, ma è anche vero che se il dipendente si trova in queste situazioni, a volte, sbagliando, perde la pazienza con i cittadini. Anche questa è una conseguenza della situazione di difficoltà».
Quali sono le state le risposte dell’Ass? «Per il momento, ci siamo trovati d’accordo su alcune cose – spiega Bevilacqua – ma la vera risposta non arriverà prima del giorno 12, quando è previsto un incontro decisivo con la dirigente, Manuela Baccarin, che sarà preceduto, questa settimana, da un altro incontro interlocutorio. Quello che noi vorremmo, naturalmente, è che i problemi venissero risolti una volta per tutte. Perché è inutile che, se ci si trova con 9 dipendenti in meno e una mancanza pregressa di 20, vengano reintegrati solo i nove usciti adesso. Si deve invece mettere mano al portafogli e iniziare a considerare i dipendenti come una ricchezza e una risorsa, e non come un peso».
Infine, c’è anche una raccomandazione per l’Azienda sanitaria. «Queste sono cose che non si possono risolvere in pochi giorni – conclude Bevilacqua – e che quindi hanno bisogno che ci si muova per tempo. Non ci si può trovare a giugno a discutere di difficoltà delle ferie estive. I concorsi vanno fatti per tempo, in modo da non trovarsi all’ultimo minuto». Perché la possibilità di reperire personale c’è: all’ospedale di Gorizia, un concorso per operatori socio sanitari, hanno risposto in oltre 420 per 6 posti disponibili.
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