Origini ottocentesche e lotta con l’Asi Il “tesoretto” del Pra

L’Automobile Club d’Italia (Aci) è un “ente pubblico non economico, cioè una persona giuridica di diritto pubblico, disciplinata da norme derogatorie rispetto alle regole di tipo civilistico, caratterizzate dal perseguimento di un interesse pubblico”.
Risalente addirittura alla fine dell’Ottocento, dal 1927 gestisce il Pubblico registro automobilistico (Pra) a tutt’oggi, anche a Trieste, la sua piccola “cassaforte” poiché gli vengono dirottate parte delle entrate legate alle pratiche burocratiche. Il Pra è infatti l’unico ente abilitato alla certificazione ufficiale dello stato di proprietà di un autoveicolo, anche se la Motorizzazione può averne gli stessi dati in base alla direttiva Bersani.
Il “core business” dell’Aci rimane il soccorso autostradale, anche se eroso dai tanti concorrenti. Una situazione che a Trieste ha portato i bilanci, nei tanti anni di commissariamento obbligatoriamente in pareggio, appena sopra la soglia di galleggiamento. L’esborso maggiore è rappresentato dagli stipendi dei due soli dipendenti: un direttore e un impiegato. L’Aci, che più di qualche volta negli ultimi decenni con vari governi ha rischiato la soppressione ma si è sempre valso della capillare rete territoriale e degli indubbi servizi erogati per la sua legittimazione, a livello nazionale gestisce milioni di euro (neppure uno andrà in tasca al direttivo triestino).
E altri milioni se li gioca con i suoi affiliati Aci Sport e Aci Storico in una guerra, a volte divenuta feroce, con l’Automotoclub storico italiano (Asi), alimentata dagli spazi lasciati dal clientelismo, la vaghezza legislativa, la sovrapposizione di incarichi e competenze purtroppo proprie della politica italiana. Al centro del conflitto l’organizzazione di gare, la certificazione di vetture, la loro parziale gestione fiscale. Guerra che ha visto picchi durante i quali i piloti che partecipavano a competizioni di un ente erano banditi da quelle dell’altro.
A Trieste, intanto, l’Aci sarà impegnato in una gara altrettanto dura: quella per il rilancio. Al voto giovedì dalle 15 alle 19 nella sede di via Fabio Severo 18 con documento d’identità e tessera valida. —
P.P.G.
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