Ospedale, inaugurata la “recovery room” per i post-operatori

Più sicurezza e comfort per il paziente e maggiore efficienza per la struttura. Porta l'ospedale San Giovanni di Dio in questa direzione la nuovissima “recovery room”, la sala di recupero post-operatorio inaugurata ieri mattina al nosocomio goriziano. Dietro il nome straniero e le definizioni complicate si cela un'area appositamente attrezzata per accogliere i pazienti reduci da un intervento chirurgico, e collocata nel blocco operatorio dell’ospedale. Qui, personale altamente specializzato e strumenti tecnologici monitoreranno tutte le funzioni vitali dei pazienti nel periodo necessario a recuperare dall'effetto delle anestesie, totali o locali. Non vi sono letti, visto che i pazienti resteranno nella “recovery room” solo temporaneamente in attesa di ritornare in reparto, utilizzando gli stessi letti delle loro stanze, sui quali vengono adagiati una volta terminata l'operazione. In compenso, però, la sala è dotata di diversi carrelli d'emergenza del tutto simili a quelli messi a disposizione della terapia intensiva, con gli strumenti necessari al monitoraggio cardiovascolare e a quello della presenza di ossigeno nel sangue.
I responsabili della sala saranno gli anestesisti rianimatori e gli infermieri specializzati, che valuteranno il pieno recupero post-operatorio del paziente prima di dare il via libera al suo ritorno in reparto. In questo modo si eviterà un carico di lavoro supplementare ai medici, svolgendo le stesse attività che normalmente venivano attuate direttamente in sala operatoria o preoperatoria. Così, però, il monitoraggio potrà durare più a lungo – a tutto vantaggio di sicurezza e tranquillità del paziente – senza per questo intralciare l'attività del blocco operatorio.
«In questa speciale area, inoltre, siamo in grado di trattare al meglio e nell'immediato anche le varie terapie del dolore – ha detto, prima del taglio del nastro, il responsabile dell'anestesia e rianimazione Luciano Silvestri -, oltre ad affrontare le piccole complicanze da anestesia come la nausea o il vomito che talvolta ancora colpiscono qualche utente». La “recovery room” sarà attiva ogni giorno dalle 10 alle 17 (nel pomeriggio non si svolgono di norma interventi chirurgici), tranne il sabato e la domenica. Per coloro che verranno operati nel weekend o di notte, ovviamente, gli stessi trattamenti saranno svolti come al solito direttamente in sala operatoria. «Questa è l'ennesima dimostrazione del fatto che non pensiamo solo alla razionalizzazione, ma siamo determinati anche a valorizzare l'ospedale», ha detto il direttore generale dell'Azienda Sanitaria Marco Bertoli, mentre il presidente della Provincia Gherghetta ha sottolineato come quello che nasceva tra mille polemiche come un ospedale minore si sta dimostrando invece all'altezza. «In effetti c'erano tanti dubbi all'inizio – ha aggiunto il sindaco Romoli -, e in parte a ragione. Ma oggi possiamo dire che la struttura ha passato l'esame, e quello di Gorizia è l'ospedale più moderno della regione. Inaugurare spazi come questo significa compiere un nuovo passo in avanti nella qualità del servizio offerto ai pazienti».
Marco Bisiach
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