«Ospedale unico tra Palmanova e Latisana»

Lo chiedono sindaci e politici del centrodestra in un documento che critica la riforma sanitaria

PALMANOVA. Sottoscritto un documento sui temi della riforma sanitaria da un consistente numero di amministratori dell’area di centrodestra della Bassa friulana tra i quali spiccano i nomi dei sindaci di Gonars Marino Del Frate, di Aiello del Friuli Roberto Testa, di Visco Elena Cecotti, di san Vito al Torre Gabriele Zanin, di Porpetto Pietro Dri, Di santa Maria la Longa Igor Treleani, di Trivignano Udinese Roberto Fedele nonché vari assessori e tutta la minoranza consiliare di Palmanoca con portavoce il capogruppo di FI Luca Marzucchi, consigliere provinciale.

Nel documento viene precisato che l'approvazione di una riforma delle dimensioni di un comparto delicato e complesso come quello sanitario non può prescindere da un attento e convinto approfondimento da parte di tutti i soggetti politici ed amministrativi presenti sul territorio. É da questo spirito e le premesse con le quali il gruppo di amministratori vuole portare il proprio contributo al dibattito ed al lavoro delle strutture competenti.

«La giunta Regionale ha presentato le linee guida della riforma, indicando le priorità e lasciando intravedere l'obbiettivo finale della riorganizzazione del comparto sanitario regionale e, a nostro modo di vedere, emergono alcune criticità che ci sembra opportuno sottolineare- affermano gli amministratori firmatari del documento».

Secondo il gruppo sono da dividere le osservazioni su due livelli, uno di carattere più generale e politico/strategico ed uno più particolare, legato alle strutture e all'organizzazione delle aziende. Sicuramente pare complicata l'unione delle competenze sanitarie e dell'assistenza territoriale dove sembra scomparire quasi completamente il concetto di ospedale di rete, fattore invece giudicato positivamente sia dai tecnici che dai cittadini fruitori dei servizi erogati. La differenziazione tra prestazioni medico-sanitarie che richiedano ospedalizzazione e servizio di assistenza domiciliare territoriale meriterebbero attenzioni distinte vista l'assoluta diversità del servizio. Per quanto riguarda poi l'ipotesi di un ridimensionamento delle strutture e delle competenze dell'azienda 5 ed in particolare del nosocomio palmarino suona un nuovo campanello d'allarme.

«Ciò che non appare ancora chiaro- sostengono ancora gli amministratori di centrodestra- è il criterio di valutazione secondo il quale la giunta regionale ritenga opportuno tenere aperto o chiuso un determinato servizio e tutto ciò non ci aiuta certamente nella lettura delle scelte. La proposta concreta che ci sentiamo di fare va nella direzione di un ospedale unico tra Palmanova e Latisana, con la suddivisione delle competenze in base alle caratteristiche che l'esperienza e l'analisi storica possono indicarci. Questa compensazione di competenze porterebbe ad una copertura di tutto il territorio e ad un mantenimento del servizio senza importanti conseguenze».

Alfredo Moretti

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