Ospizio, un fiume di soldi dalle banche
Nervi a fior di pelle per i protagonisti dell’inchiesta del Piccolo sul crac dell’Ospizio marino di Grado. Il consigliere regionale Pdl Roberto Marin, ex sindaco An dell’Isola d’oro, attuale coordinatore comunale sfiduciato da cinque componenti di peso gradesi del Pdl, ha aggredito fisicamente il coordinatore provinciale isontino nonché consigliere regionale Pdl Gaetano Valenti nei corridoi del Palazzo di piazza Oberdan

GRADO.
Gaetano Valenti sceglie l’approccio ecumenico: «La rissa con Marin? Diciamo che il collega mi ha interpellato in un modo fuori dall’ordinario». In effetti prendere per il bavero l’avversario dovrebbe essere un atteggiamento fuori dall’ordinario. Ma di questi tempi si rischia diventi un fatto normale. Dialettica politica, si dirà.
La rissa tra i due consiglieri regionali del Pdl è accaduta l’altro giorno nei corridoi del Consiglio. Non è un gran momento per Marin. A Grado (votazione cinque a tre) l’hanno estromesso dal ruolo di coordinatore comunale del Pdl. Lui si è risentito e ha sparato ad alzo zero sugli amici. Roba da scriverci una commedia su quanto emerso.
L’ex sindaco gradese non ha l’animo in pace; è dentro fino al collo (responsabilità morali, a quelle penali ci penserà la magistratura) nello scandalo dell’Ospizio marino. Era nel cda della Fondazione onlus che gestiva la casa di cura per gli invalidi. In dieci anni ha inghiottito 28 milioni di euro di debiti.
Inoltre, Marin per sei mesi, nel 2008, è stato pagato 3000mila euro netti a mensilità per dirigere qualcosa nella finta clinica Sant’Eufemia, quella specie di anaconda che ha fatto piazza pulita dei fondi destinati all’Ospizio. Clinica finta e pure incarico finto in quanto Marin in quei sei mesi si è preso aspettativa per la campagna elettorale. Ha provato a minimizzare l’incarico ma proprio rispondendo a un suo ”detrattore” (Sergio Camuffo) si è lasciato sfuggire la frase «ora Camuffo fa il moralizzatore sulla clinica ma ripetutamente chiedeva un mio intervento per l’assunzione della figlia all’interno della stessa».
Marin non è tipo da farsi mettere in piedi in testa. Cinque anni fa da sindaco intervenne per silenziare un bar dell’Isola responsabile di disturbo alla quiete. Ne scaturì una rissa con il titolare e il conseguente processo in cui, a dire il vero, l’ex sindaco è stato assolto nonostante la richiesta di condanna a sei mesi del pm. Robette al confronto del Vajont che gli starebbe arrivando sulla testa con lo scandalo dell’Ospizio marino.
Pure con Giovanni Vio, avvocato ed ex consigliere regionale del centrodestra non scorre buon sangue. Secondo Marin, Vio avrebbe intascato una parcella da sogno senza aver mosso un dito in un contenzioso tra il Comune e l’ex Azienda di promozione turistica.
Resta da specificare quale sia stata la molla che ha scatenato Marin nei confronti di Valenti. Ma la campagna elettorale incombe.
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