Otto milioni da Istanbul per i treni verso l’Europa

La Un ro-ro pronta all’investimento per una Piastra ferroviaria sul Molo Quinto In cambio chiede l’ampliamento e l’allungamento di 20 anni della concessione
Di Silvio Maranzana
sterle trieste 19 02 08 incontro dei membri del comitato portuale con le istituzioni i sindacati e spedizionieri enrico samer
sterle trieste 19 02 08 incontro dei membri del comitato portuale con le istituzioni i sindacati e spedizionieri enrico samer

Un investimento di quasi 8 milioni di euro per trasferire su rotaia tutto il traffico dei camion che vengono sbarcati dai traghetti turchi e che oggi proseguono il viaggio verso il Centro Europa, Austria e Germania in particolare, ma anche fino alla Gran Bretagna. L’ha programmato la Samer seaports&terminals la società terminalista che gestisce Riva Traiana e parte del Molo Quinto e della quale il 60% delle quote è recentemente passato alla Un ro-ro di Istanbul. Per poter ammortizzare l’investimento la società turca ha però chiesto all’Autorità portuale un prolungamento di venti anni delle attuali concessioni che scadono nel 2014 e nel 2016, oltre che di potersi inoltre ampliare su altri 15mila metri quadrati alla radice del Molo Quinto nell’area che corrisponde al tratto Sud del parco ferroviario portuale. In questo modo infatti il terminal traghetti di Riva Traiana risulterebbe perfettamente collegato al parco ferroviario.

La parte rilevante dell’investimento riguarderà l’allestimento in loco di due transtainer, due sorte di carri ponte in grado di sollevare qualsiasi semitrailer e porlo sul pianale dei convogli ferroviari. Le attrezzature oggi utilizzate infatti sono in grado di sollevare solo i semirimorchi dotati di apposite “tasche” laterali assenti però nella gran parte dei camion turchi. «Contiamo che entro febbraio - afferma Enrico Samer - il Comitato portuale possa ampliare territorialmente la concessione e allungarla appunto di vent’anni». Frattanto l’Autorità portuale ha comunicato al municipio che l’istanza della Samer seaports&terminals è consultabile negli uffici del Servizio Demanio della stessa Authority e che chi è interessato può presentare le proprie osservazioni entro il 30 dicembre.

Gli 8 milioni messi sul tavolo sono la prima importante conseguenza del controllo diretto del terminal triestino assunto dalla Un ro-ro che ne ha rilevato come detto il 60% delle quote e che ora esprimerà tre dei cinque componenti del consiglio di amministrazione della stessa Samer seaports&terminals, ma che lascerà al triestino Paolo Spada, uomo di fiducia della famiglia Samer il ruolo operativo di amministratore delegato e a Dario Samer, papà di Enrico, quello di presidente. Va ricordato che la stessa Un ro-ro è controllata dall’equity company statunitense Kkr che l’ha acquisita appena nel 2007 per 910 milioni di euro, ma che proprio recentemente ha annunciato di aver incaricato Goldman Sachs, la banca d’affari di Manhattan di occuparsi di una nuova cessione. Un’operazione che protrebbe protrarsi per parecchi mesi e che non dovrebbe avere ripercussioni sull’autostrada del mare Trieste-Turchia che se si comprendono anche le altre linee gestite dalla Ulusoy e dalla Ekoil e che hanno come capolinea i terminal della Timt e della Parisi è la più affollata del Mediterraneo per quanto concerne appunto i ro-ro.

Il rafforzamento dell’intermodalità ferroviaria dovrebbe addirittura far crescere il traffico che ora sfiora la cifra complessiva di 250mila camion all’anno. «I trasporti ferroviari - annuncia Samer - verranno attuati da Rail cargo Austria e i convogli saranno in grado di trasportare oltre che i semitrailer (ne stanno 32 per ogni viaggio), anche container, casse mobili e tank. Stanno già partendo in fase sperimentale due treni alla settimana, ma contiamo di concludere la realizzazione dei transtainer a settembre e di arrivare a fine 2014 a 4-5 treni al giorno e poi entro il 2015 a 7-8 convogli quotidiani». In questo modo proseguirà su gomma solo il 20% del traffico originato dai traghetti turchi, quello destinato all’Italia, mentre il restante 80% con destinazione soprattutto il Centro Europa verrà trasferito tutto su rotaia con conseguente immediata riduzione dell’inquinamento ambientale.

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