Ottobre 1860, il primo treno ferma a Gorizia e da Vienna si può raggiungere Venezia

la storia
I progetti di sviluppo del nodo ferroviario goriziano sono attualmente al vaglio del Gect e dei Comuni associati di Gorizia, Nova Gorica, Šempeter-Vrtojba. Il rilancio di tale nodo, uno dei due valichi tra Italia e Slovenia in esercizio accanto a quello di Villa Opicina, comporta anche una migliore connessione tra la linea Transalpina, oggi per lo più in territorio sloveno, e quella che all’epoca era la ferrovia Veneto-Illirica, completata nell’ottobre 1860, come anche documenta la mostra in corso alla trattoria “Al castello di Rubbia”, promossa dal Comune di Savogna. Era, in particolare, il 3 ottobre 1860 quando Gorizia venne raggiunta per la prima volta da un treno sulla ferrovia che da Vienna, Lubiana e Trieste poi poteva proseguire verso Udine, Pordenone, Venezia e Milano.
Il progetto dell’Impero Austro Ungarico consisteva nel collegare direttamente Vienna con Trieste, primo porto dell’Impero, e Milano, allora la seconda città più importante dello stesso. Pino Ieusig, appassionato di trasporti su rotaia e personaggio assai popolare a Gorizia, proprio muovendo dall’anniversario, ha compiuto una ricerca sull’argomento giungendo fino ai giorni nostri. Tale ricerca è il sunto delle lezioni tenute dallo stesso Ieusig assieme a Paolo Sluga all’Università della Terza Età. Certo, la situazione geopolitica di 160 anni fa era molto diversa dall’attuale: la Principesca Contea di Gorizia e Gradisca faceva parte dell’Impero Austro Ungarico che comprendeva anche il Veneto e il Friuli mentre la Lombardia venne a far parte del Regno d’Italia con la seconda guerra d’indipendenza. «Come è d’uso anche oggi – scrive Ieusig – la linea è stata costruita per tratti, motivo dovuto sia a problemi finanziari che a caratteristiche tecniche: i primi lavori risalgono al 1839. La società privata Wien-Raaber Eisenbahn-Gesellschaft aveva ottenuto il privilegio di una linea ferroviaria che congiungesse Vienna a Gloggnitz, nella Bassa Austria. La linea fu aperta completamente il 5 maggio 1842. La costruzione poi fu affidata alle Ferrovie di Stato meridionali (kk Südlichen Staatsbahn), mentre il compito di redigere il progetto spettò all’ingegnere veneziano Karl von Ghega (Carlo Ghega), che decise di adottare il principio austriaco avversato da tutti gli altri ingegneri di valicare le Alpi con un percorso tortuoso, prevalentemente allo scoperto e quindi privo di lunghi trafori. La linea ferroviaria sarebbe passata per Graz, Maribor, Lubiana e Postumia. La linea era tutta a doppio binario per motivi di sicurezza in quanto gli apparati frenanti dell’epoca erano poco sicuri, ma durante la Seconda guerra mondiale per motivi bellici (ricupero ferro) molte tratte vennero ridotte a semplice binario, e poi gradualmente ripristinate nel dopoguerra tranne la Leibnitz-Maribor.
La ricerca arriva poi a considerare anche i periodi storici successivi, soffermandosi, appunto, anche su quelli della Prima e della Seconda guerra mondiale, esaminati senza trascurare collegamenti con la società dell’epoca. Arrivando in tempi più recenti, nel 1960 è stato quindi riaperta la tratta diretta fra le due Gorizie, negli anni ’80 fu migliorata la linea con il raddoppio da Ronchi fino al territorio udinese, mentre all’inizio del 2000 venne aperta la rinnovata Pontebbana con un percorso atto alla velocità massima di 200 km/h. Anche di questi miglioramenti, la ricerca scrive in maniera esaustiva. —
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