Palazzo Carciotti, parla la cordata esclusa: «Avremmo realizzato hotel e appartamenti»

Settimo è uno dei nomi della Carciotti srl, raggruppamento di imprese creato ad hoc: non sono bastati 13 milioni e 152 mila euro. «Felici lo stesso per la città, restiamo a disposizione per consulenze»

Palazzo Carciotti (Foto Massimo Silvano)
Palazzo Carciotti (Foto Massimo Silvano)

«Siamo dispiaciuti, è ovvio. Ma siamo sicuri che Generali farà un intervento importante e siamo comunque felici per la città». Vincenzo Settimo, fondatore e direttore generale di Edilimpianti, si leva il cappello dopo essersi visto sfuggire di mano per meno di 50 mila euro Palazzo Carciotti, aggiudicato ieri mattina all’asta da Generali Real Estate. Il nome di Settimo figura fra i membri della cordata Carciotti srl, cui hanno preso parte anche l’imprenditore edile Rocco Schiavone, uno studio di progettazione padovano e altri due investitori privati.

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La loro offerta di 13 milioni e 152 mila euro, però, non è bastata. «Ci tenevamo molto – commenta sempre Settimo – è uno degli edifici storici di Trieste». Edilimpianti aveva immaginato due progetti diversi per la potenziale riqualificazione del palazzo: «Avevamo predisposto uno sviluppo alberghiero complementare a uno residenziale», dice ancora Settimo. «Abbiamo studiato tecnicamente l’immobile in questi anni, nei minimi dettagli. Perciò restiamo ora disponibili per eventuali forme di consulenza».

Il curriculum

C’è un po’ di amarezza, insomma, ma lo sguardo di Settimo è già puntato in avanti. Del resto l’imprenditore bitontino, 46 anni e una lunga gavetta nel settore edile, è oggi a capo di una delle realtà più vivaci del territorio giuliano.

Arrivato a Trieste nel 1989, nell’ultimo quinquennio ha recuperato l’edificio tra via Tarabocchia e via Slataper (che ospitava l’ex macelleria Rocco), il palazzo all’angolo tra piazza Cavana e via Venezian e una serie di immobili a San Giacomo. Recentemente ha ultimato la “rigenerazione” dell’ex palazzo delle Poste di via Sant’Anastasio, trasformato in un complesso residenziale che, contando anche il contiguo stabile di via Udine, offre quasi 150 appartamenti.

Il prossimo anno Edilimpianti completerà i lavori alle case Mosco nel rione di San Vito, mentre nel medio termine sono attese altre due significative partite: l’area da 65 mila metri quadrati dell’ex Obelisco a Opicina e la coppia ex distretto militare-casa Marenzi a San Giusto, quest’ultima comprata con la Schiavone costruzioni.

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