Palmanova e Bagnaria riciclano i rifiuti ingombranti

PALMANOVA. Un centro del riuso da 200mila euro nell’area a fianco dell’ecopiazzola, a Bagnaria Arsa, in co-gestione con il comune di Palmanova. La Regione accoglie l’iniziativa dei due enti locali...
Di Alfredo Moretti
FOTO BRUNI TRIESTE 17 12 05 DEPOSITO ACEGAS
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PALMANOVA. Un centro del riuso da 200mila euro nell’area a fianco dell’ecopiazzola, a Bagnaria Arsa, in co-gestione con il comune di Palmanova. La Regione accoglie l’iniziativa dei due enti locali sul “centro del riciclo”, capisaldi di raccolta dei rifiuti ingombranti, luoghi dove vecchi beni considerati inutilizzabili, pur ancora funzionanti, possono ritrovare vita e anche nuovi proprietari, stanziando 160mila euro, ai quali saranno sommati altri 40mila in cofinanziamento da parte dei Comuni interessati. A questo importo va aggiunto il costo per l’acquisizione del terreno. L’iniziativa è nata nel 2013 da una valutazione delle due amministrazioni comunali per promuovere la riduzione dei rifiuti solidi urbani con l’avvio al riuso dei beni. «Siamo orgogliosi che da quest’idea innovativa dei nostri due Enti, pilota in regione, si sia giunti prima a un regolamento regionale, poi a un bando e infine a un finanziamento - affermano il sindaco di Bagnaria Arsa, Cristiano Tiussi, e il sindaco della città stellata, Francesco Martines -. Metteremo il centro a servizio dei comuni dell’Uti Agro Aquileiese promuovendo una cultura del riuso, la riduzione di inutili sprechi e contribuendo alla riduzione della produzione dei rifiuti».

«Questo centro - commentano gli assessori all’ambiente di Bagnaria Arsa e Palmanova, rispettivamente Tiziano Felcher e Luca Piani - porta un duplice vantaggio: promuovere il reimpiego di beni usati e non inseriti nel circuito della raccolta dei rifiuti urbani ed assimilati, prolungandone il ciclo di vita per ridurre la quantità di rifiuti da avviare a trattamento o smaltimento, e offrire la possibilità di acquisizione, a titolo gratuito, di beni di consumo usati ancora funzionanti a favore delle fasce più deboli della comunità».

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