Palmanova è la capitale del benessere diffuso

La città stellata guida la classifica della Bassa. Il commento del sindaco Martines: «Il risultato è figlio del nostro passato ed è legato alla presenza militare»
Di Stefano Bizzi

È Palmanova il luogo ideale dove vivere nella Bassa friulana. Stando ai dati elaborati da Ires Fvg sulla base dei redditi medi 2013 forniti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, nella Città stellata l’imponibile medio dei 4.078 abitanti è di quasi 21mila euro. Per la precisione ammonta a 20.893 euro. Il dato pone Palmanova nella top-ten dei comuni friulani più ricchi. Al vertice si trova Moruzzo con 24.791 euro e al fondo San Giorgio della Richinvelda con 13.875 euro medi pro-capite. Udine si piazza al terzo posto con 23.397 euro medi preceduto sul podio da Pagnacco (24.095 euro). La performance peggiore tra i comuni della Bassa è quella di Precenicco con i suoi 15.804 euro a testa. Poco più su si trova Marano lagunare con 15.874 euro pro capite.

«Il risultato - osserva il sindaco di Palmanova Francesco Martines - è un po’ figlio del nostro passato. Sicuramente è legato alla presenza militare. Penso che ci siano molti ex ufficiali o sottufficiali dell’esercito pensionati: una volta congedati sono rimasti a vivere nel nostro territorio. Anche se la maggior parte non erano originari di queste zone, si sono integrati e molti hanno comprato casa. A ciò bisogna aggiungere chi lavora nei servizi. Ci sono tanti dipendenti dell’ospedale di Jalmicco, della Protezione civile e dell’Arpa. Abbiamo dunque una componente di redditi sicuri e ufficiali che aiutano a sostenere il commercio cittadino».

A Palmanova dunque non c’è nessuna “media del pollo”. «Non ci sono nomi eccellenti che trascinano la media verso l’alto - conferma Martines -. Il nostro è un benessere diffuso ed equilibrato e Palmanova è una città a misura di famiglia».

Sul fronte opposto della classifica si trova un comune che negli anni Ottanta era tra i più ricchi ma che dagli anni Novanta in poi ha via via perso posizioni in classifica: Marano lagunare.«Sono tre le cause principali di questa situazione - osserva il sindaco Mario Cepile -. La contrazione generale del mondo della pesca è il primo a cui fa seguito la chiusura dello stabilimento Maruzzella nel 2009. Hanno perso il lavoro una novantina di donne tutte residenti in zona e nel 2013 sono terminati gli ammortizzatori sociali. Questo ha comportato un’ovvia contrazione dei redditi. Il terzo elemento è di tipo anagrafico: negli ultimi 15/20 anni abbiamo registrato un progressivo invecchiamento della popolazione e abbiamo molte pensioni minime. Questo si ripercuote sulle spese socio-economiche del Comune. Marano lagunare è quello con la spesa assistenziale pro-capite più alta del suo ambito».

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