Paniccia: "Il futuro si gioca sull'ambiente"
Il presidente illustra le strategie dell'azienda alla vigilia dell'assemblea sul bilancio: "AcegasAps punta a sinergie con Net Udine e Iris Gorizia. Serve una rete a vantaggio di tutto il Nordest"

Sottolinea il dividendo in un periodo in cui non tutte le quotate lo pagano, intravede altri introiti straordinari sulla scia di Estenergy, e lancia nuovi messaggi di aggregazione alle aziende del Nordest, soprattutto nel settore ambiente dove, dice, «si gioca il futuro». E domattina Massimo Paniccia, presidente di AcegasAps, illustrerà all’assemblea il bilancio 2008 che l’assise (convocata alla Camera di commercio) sarà poi chiamata a votare.
Nonostante la crisi, il bilancio all’esame dell’assemblea registra cifre in crescita ma un dividendo inferiore al 2007.
Il bilancio 2008 è molto migliore dell’anno passato, anche se non c’è lo stesso risultato economico, che era dovuto al fatto straordinario della cessione del 49% di Estenergy. Quest’anno stiamo peraltro trasferendo a Estenergy 130mila clienti elettrici, con un’operazione che è in itinere, per creare un polo ”dual fuel”, gas-energia elettrica, con minori costi, minore burocrazia e mi auguro anche minori spese per gli utenti. Il conto gestionale è molto migliorato; sono mancati, come dicevo, gli apporti straordinari, che mi auguro arrivino nei prossimi anni.
E il taglio al dividendo, dimezzato rispetto al 2007?
Abbiamo ritenuto giusto riconoscere ai soci solo parte del risultato, visto il periodo economico che stiamo attraversando. Tra le utility quotate siamo però una di quelle che paga il dividendo, diverse hanno rinunciato a farlo.
A cosa destinerete la quota non distribuita ai soci?
Siamo impegnati in diverse operazioni: il completamento della terza linea del termovalorizzatore di Padova, siamo in corsa per realizzare l’interconnesione elettrica con la Slovenia, e investiremo anche nel miglioramento delle reti elettriche.
Per l’interconnesione con la Slovenia un progetto analogo è stato presentato da un consorzio in cui c’è anche Iris Gorizia.
L’abbiamo proposto anche a Gorizia. Con la logica del fare assieme, abbiamo detto alla Regione che sarebbe un vantaggio per tutti. Ma è sull’ambiente che vanno attuate sinergie con Net Udine e Iris, perchè è in questo settore che si gioca il futuro. Bisogna evitare di fare tante discariche, ottimizzando il ciclo dei rifiuti. Stiamo investendo. Sarebbe bello farlo assieme agli altri.
Nel Nordovest si sta realizzando la grande aggregazione Iride-Enia. A Nordest, invece, dopo tanti progetti la situazione ristagna.
Il nostro è un territorio ricco di campanilismi, ma molto meno di voglia di aggregarsi. Ci troviamo però in un sistema che fa capire l’impoverimento che può derivare dall’avere i centri decisionali lontano, come nei casi Stock e Safilo. Salvo la fusione Trieste-Padova, nulla si è fatto finora nel Nordest. E’ invece importantissimo trovare una definizione fra noi, Amga Udine, Iris e Ascopiave, per contribuire allo sviluppo socioeconomico e della qualità della vita del territorio.
Lo scorso anno avete tentato di sbloccare la situazione cercando un partner nei termovalorizzatori, ma forse i tempi non erano i migliori.
Nel settore ambiente, AcegasAps, facendo leva sui sei termovalorizzatori del Nordest, assieme alle aziende più virtuose nella raccolta differenziata potrebbe creare una società che soddisfi le necessità dei nostri territori. E’ da vedere come, ma l’argomento va approfondito e chiarito. Altrimenti può capitare che grandi player intervengano nel nostro territorio. Se non si riesce ad arrivare a una fusione, pensiamo almeno a una rete a vantaggio del territorio. I pesci grossi sono sempre in agguato...
Alcuni mesi fa avete però bloccato la gara per la cessione del 40% dei termovalorizzatori di Trieste e Padova.
Vogliamo un partner e non un padrone. I potenziali soci si sono affacciati nel momento peggiore della storia finanziaria. Abbiamo rifiutato offerte che già oggi sarebbero diverse. L’operazione è comunque necessaria per l’azienda e utile per il territorio e i cittadini. Un’alleanza va quindi perseguita. Mi auguro che, dopo il rinnovo delle concessioni del Comune e dell’Autorià portuale e l’autorizzazione integrata ambientale per l’impianto di Trieste, potremo essere più forti nelle trattative con partner di minoranza.
Riproporrete quindi la gara?
Spero che entro l’anno il discorso termovalorizzatori possa essere riaperto ma anche chiuso.
Di recente avete acquistato da Cofathec il 49% di Sinergie, che ora controllate al 100%. A cosa puntate?
E’ un’operazione con grande valenza per i servizi sul territorio. Sinergie era nata da un’alleanza con Cofathec, ma i problemi burocratici italiani hanno fatto capire ai francesi che il futuro era incerto. Così abbiamo approfittato per acquisire il 100%, con un impegno di 20 milioni. E’ un’ottima azienda, che dà risultati eccellenti e li darà ancora di più. Mi aguro che faremo meglio nei servizi energetici per gli enti pubblici e gli ospedali. Abbiamo l’interesse a dare buoni servizi e a conservarli nel tempo. E’ un interesse reciproco, dell’azienda e degli enti locali, un interesse della collettività. Anche in questo caso è meglio che il controllo sia locale piuttosto che all’estero, la qualità della vita se ne avvantaggia.
Gli investimenti in Serbia per la metanizzazione di alcune aree stanno intanto dando i primi risultati.
Sia in Serbia sia in Bulgaria siamo presenti noi ma anche Amga Udine e altri. Sarebbe meglio dare vita a sinergie, per disporre di una massa critica maggiore che permetterebbe di gestire meglio più territori. La vocazione è di andare all’estero, di portare il nostro know how. Mi auguro che si arrivi a qualche forma di accordo. La partecipazione nel previsto rigassificatore di Trieste è sempre nei vostri piani? Nel nostro Paese c’è sempre un problema di tempi. La centrale elettrica (progetto Severstal-Lucchini, ndr) e il rigassificatore possono portare ricchezza e occupazione. Siamo sempre disponibili a partecipare, ma vorremmo qualche certezza sui tempi, per poter programmare gli investimenti. Quanto al freddo prodotto dal rigassificatore va detto che, se ci fosse qualcuno disposto a investire, disponendo a costo zero di una linea del freddo concorrenziale e conveniente, ciò potrebbe dare lavoro a centinaia di addetti.
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