È morto a 75 anni l’ingegner Paolo Bisiach
Era stato direttore generale della Tex Giulia e presidente del Consorzio energia. Amante della famiglia, della vita, dei viaggi

Una persona alla mano. Dai mille interessi. Con una robusta carriera nel settore industriale alle spalle, amante della vita, della famiglia, dei viaggi, delle lunghe camminate con i suoi due labrador.
Difficile descrivere in poche righe cosa è stato Paolo Bisiach, ingegnere goriziano. I verbi sono declinati al passato perché una grave malattia dallo sviluppo repentino l’ha portato via troppo presto all’affetto dei suoi cari, lasciando un immenso vuoto nei cuori della moglie Luciana, sposata nel 1978, della figlia Paola con Alessio e l’amato nipotino Tommaso e del figlio Marco (apprezzato giornalista del Piccolo, a cui va il cordoglio di tutta la redazione) con Antonella.
Paolo Bisiach era nato il 19 dicembre 1949. I suoi genitori erano Felice, titolare di una delle più vecchie botteghe di alimentari in viale XX Settembre, e Giovanna, conosciuta da tutti come “Nina”. Dopo il diploma all’Istituto tecnico industriale (Iti) Galileo Galilei, si era laureato brillantemente in Ingegneria meccanica all’Università degli studi di Trieste, mettendo in mostra sin da subito quella serietà e quell’alto senso del dovere che ha caratterizzato, cammin facendo, la sua successiva esperienza lavorativa.
Insegnò anche alla scuole superiori, facendo conservare un ottimo ricordo ai “suoi” studenti. Successivamente, aveva lavorato nel noto stabilimento dolciario goriziano “La Giulia” per, poi, svolgere mansioni dirigenziali in un’azienda del gruppo Bisazza del settore del mosaico con sede a Spilimbergo.
Poi, l’esperienza professionale più importante. Grazie alle sue capacità, Bisiach era diventato direttore generale della Tex Giulia, realtà del settore tessile di proprietà del gruppo Gabel. Per vent’anni, ogni giorno, varcò i cancelli dell’azienda che era uno dei fiori all’occhiello dell’industria goriziana, isontina e regionale.
Il Piccolo, era il 2018, lo intervistò in occasione della triste chiusura dello stabilimento. A Piedimonte la filiera era completa: «Si partiva dalle balle di cotone – raccontò l’ingegner Bisiach – per arrivare ad un rotolo di tessuto, candeggiato o tinto a pigmento, alto tre metri, che poi veniva fornito alla casa madre Gabel per la finitura». Oltre ai macchinari all’avanguardia, la Tex Giulia poteva contare sulla centrale idroelettrica in grado di coprire buona parte del fabbisogno dello stabilimento. Era un gioiello autentico.
Il settantacinquenne goriziano aveva fatto parte anche dell’Ordine degli ingegneri ed era diventato presidente della sezione di Gorizia del Consorzio energia, oltre a rappresentare le istanze del settore tessile (allora trainante nella realtà produttiva cittadina) in seno all’associazione di categoria della Confindustria.
Ma Bisiach era anche un amante delle tradizioni, orgoglioso delle sue origini e della sua città che amava visceralmente. «Cercava sempre il meglio per sé e per gli altri – lo ricordano, comprensibilmente affranti, i familiari –. Era una persona propositiva, piena di progetti». Aveva viaggiato parecchio nel corso della sua vita, era un camminatore instancabile ed era una persona curiosa: voleva sempre scoprire nuovi mondi. Poi, c’erano la passione per la buona tavola e per la Juventus che, negli ultimi tempi, complici anche i risultati sportivi non propriamente brillanti, lo faceva ammattire. E siccome era una persona che non amava mai fermarsi vanno ricordati anche gli hobby dello sci e della pesca.
La notizia della sua improvvisa scomparsa si è immediatamente diffusa in città, creando sconcerto e incredulità. La data dei funerali non è stata ancora fissata. «Se ne va una brava persona, con cui era piacevole scambiare una battuta e parlare della città e delle sue problematiche», il ricordo di una persona che l’aveva conosciuto. E che, oggi, sente già la sua mancanza.
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