Papa Francesco conosce le canzoni triestine

Intervista di monsignor Crepaldi su Vita nuova. Il vescovo: «Per sbaglio una volta finì a pregare nella chiesa greco ortodossa di Trieste»
17/04/2013 Città del Vaticano, Piazza San Pietro Udienza generale del mercoledì presieduta da papa Francesco
17/04/2013 Città del Vaticano, Piazza San Pietro Udienza generale del mercoledì presieduta da papa Francesco

Non c’è solo un anello d’argento a legare Papa Francesco a Trieste. Il Santo Padre argentino, che ha origini piemontesi, conosce a memoria alcune canzoni in triestino. Forse pure “la mula de Parenzo”. Senza voler essere blasfemi. E non solo. A Trieste Papa Bergoglio ha praticato involontariamente (ovvero per sbaglio) il dialogo interreligioso sui cui ha fondato il suo rivoluzionario pontificato. Lo rivela monsignor Giampaolo Crepaldi in un’intervista che apparirà domani all’interno del nuovo numero di Vita Nuova. «Papa Francesco mi ha detto...» l’invitante titolo. L’arcivescovo di Trieste si confessa a lungo con il direttore del settimanale diocesano Stefano Fontana a cui racconta il suo incontro con il Santo Padre Papa Francesco in occasione della visita ad limina dei vescovi del Triveneto. L’incontro personale di monsignor Crepaldi con il Papa è avvenuto giovedì 18 aprile alle 11. Prima di pranzo. «Nell’intervista l’arcivescovo riferisce molti dettagli della visita, compresa la sorpresa di scoprire che Papa Francesco ha già conosciuto Trieste in passato» si legge sulle pagine on line di Vita Nuova (ma anche su Twitter) che anticipa anche un passaggio dell’intervista. «Ci può raccontare qualcosa del suo incontro personale con Papa Francesco?» chiede il direttore Fontana. Monsignor Crepaldi non si fa pregare: «Il Papa mi ha riconosciuto immediatamente. Ho avuto occasione, infatti, di lavorare con lui quando nel 2004 il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace di cui ero segretario ha collaborato con la presidenza dell’episcopato argentino a proposito di un documento dell’episcopato stesso sulla passata dittatura militare. È stato molto cordiale». Una rimpatriata tra vecchi amici. E i riferimenti a Trieste di Papa Francesco? Davvero incredibili. «Mi ha anche detto di conoscere Trieste - racconta Crepaldi -. I suoi genitori mi ha spiegato avevano un amico triestino che scriveva canzoni. E lui stesso, il Papa, se ne ricordava qualcuna. Ha una memoria prodigiosa». Un argomento da approfondire.

Monsignor Crepaldi racconta anche un altro episodio eloquente dello spirito francescano che anima Papa Bergoglio. «Mi ha anche simpaticamente raccontato che negli anni Settanta si fermò a Trieste di ritorno da Lubiana ed entrò in una chiesa a pregare. Pensava fosse una chiesa cattolica, ma poi scoperse che era la chiesa ortodossa greca. Rimase a pregare lo stesso». Così ora la chiesa di San Nicolò di Riva III Novembre può vantarsi di avere dato asilo a un Papa. (fa.do.)

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