Paranormale sì, ma più tecnologico

Alieni da attendere, vibrazioni, frequenze, energie più o meno invisibili da (ri)trovare o intercettare. L'album moderno dei misteri si sfoglia con antichi capitoli dotati di nuove terminologie, cercando di scrutare arcani del passato che molti ritengono patrimonio del presente. Su queste tracce ha provato a giocare la prima giornata della “puntata zero” del Convegno Internazionale di Archeologia Misterica di Trieste, iniziativa allestita al Palazzo del Ferdinandeo a cura dell'Associazione Culturale “Uther Pendragon”, la stessa sigla che da anni ricava pubblico e mercato sulle trame del festival “Triskell”. Mentre le tonalità celtiche funzionano, l'appello ai misteri e dintorni invece non raccoglie molti accoliti in una città come Trieste ritenuta magica per tradizione, esorcizzati probabilmente dall'anatema del prezzo base dell'ingresso, 50 euro, cifra che scoraggerebbe forse anche Martyn Mister in persona.
Quasi un salotto tra intimi quindi. Come annunciato, i misteri canonici ( Loch Ness, vampiri, big foot e soci) restano relegati nello scrigno dei ricordi, si viaggia su altre “frequenze”, letteralmente, da distillare con la riscoperta di alcune criptate facoltà umane o con sosfisticate apparecchiature, vedi il C.E.S.A, acronimo di Computer Energetic Spectrum Analyzer, macchinario che al modico prezzo di 60 euro per 30 minuti valuterebbe “ il campo magnetico umano in base alle caratteristiche della persona”, attività a cura del duo Daniele Gullà/ Florentina Richeldi ( rispettivamente esperto di elettronica il primo e “studiosa di energie sottili” ) che scriverebbe le informazioni del “TUTTO”.
Per chi ama il mistero dal sapore vintage, il tema “Extraterrestri” resta il culto per eccellenza. Ieri a proporlo ci ha pensato Maurizio Baiata, un giornalista free lance, già firma dei tratti pionieristici del la musica Rock Progressive negli anni '70, divenuto ricercatore, anzi ufologo, autore del libro/manifesto “ Gli alieni mi hanno salvato la vita”. Linguaggio sciolto, capitoli accattivanti almeno. Con Baiata la sfera ufologica acquista almeno il senso della suggestione, ramificandosi, quasi involontariamente anche su sfere tematiche poco fantasy e molto attuali, basate sulla necessità di riaprire soprattutto l'animo, prima ancora che gli occhi, respirando musica, arte (anche quella marziale) e dando alla coscienza umana un rinnovato volto di civiltà: «Gli alieni ci scrutano ma non dobbiamo temerli – ha dichiarato Baiata – non vogliono farci del male». A proposito. Baiata ne è certo. L'apparizione mariana di Fatima altro non fu che un contatto alieno. Lourdes forse, Medjiugorje tutto da valutare. Oggi si replica, con apertura dei lavori alle 10.
Francesco Cardella
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