Parco giochi consegnato alla comunità

RONCHI DEI LEGIONARI. Con la cessione avvenuta ieri, alla presenza del vicesindaco Livio Vecchiet e dei tecnici Giovanni Rodà, Claudia Altran e Gianluca Bettelle, delle aree e delle opere di urbanizzazione del comparto denominato “ambito B” di via 24 Maggio, si chiude, a Ronchi dei Legionari, un iter iniziato nel 2007, con la stipula della convenzione urbanistica. Nel corso degli anni si è intervenuti negli edifici dove un tempo era ubicata la sede del Consorzio culturale pubblico polivalente, ovvero la villa De Dottori. Progettista dell’opera l’architetto Michele Poletto.
È così diventato finalmente pubblico il parcheggio, per una superficie pari a 1.822 metri quadrati, con 48 posti macchina ed è diventato pubblico anche il giardino, un parco che ha una superficie di 2.387 metri quadrati, dotato di un bel parco giochi con tre altalene, scivoli e giochi a molla. Gli accessi pedonali all’area sono dotati anche di illuminazione pubblica che è stata concordata con la sovrintendenza. «Ora – sottolinea il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici - aspettiamo che i bambini e le loro famiglie si approprino dell’area, per dare vivacità a tutta la zona e che il parcheggio possa sgravare la zona da eventuali posteggi non a norma». C’è ancora un pò di lavoro, comunque, per rendere del tutto recuperata la villa. Ci sono tanti ricordi che legano Ronchi dei Legionari alla proprietà della famiglia De Dottori e di quelli che fu un tempo il rione agricolo di San Vito, nell’Ottocento e nel primo Novecento composto in larghissima parte da famiglie contadine, anche alle dipendenze di questa famiglia, famosa per aver tra l’altro dato il nome al canale che dall’Isonzo arriva fino al mare. Si può ritenere che la villa abbia origini settecentesche, probabilmente realizzata al posto di quella più piccola costruita all’inizio del 1700. Dalle mappe e dagli elaborati dell’archivio di Stato di Gorizia si ricavano preziosi elementi per venire a conoscenza in maniera più ampia e particolareggiata non solo sulla villa ma anche sulla proprietà dell’area, quella di Sebastiano De Dottori, del sacerdote Antonio De Dottori, di Giuseppe, ma anche di Francesco e di Giovanni Battista. Da una mappa catastale del 1828 risulta che l’attuale villa era composta da più corpi di fabbrica appartenenti agli eredi dell’antica famiglia proprietaria terriera.(lu.pe.)
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