Park di Riva III Novembre 662 posti per 24 milioni

La struttura di Riva 3 novembre dovrebbe occupare lo spazio interrato da palazzo Carciotti fino al molo Audace. Un'opera che sorgerà in un’area mista che per la realizzazione dei 4 piani interrati prevede uno scavo di 13 metri
di Pietro Comelli
Quattro piani interrati lungo le Rive per complessivi 662 posti auto a rotazione. Non è il progetto del park Stazione Marittima promosso da Saba Italia spa, che vanta già il parere della Via positiva, ma il park Audace da realizzare davanti al Canale di Ponterosso. Liberando così le Rive delle automobili lasciate a pettine in superficie.


IL COSTO. Un’opera da 24 milioni di euro inserita nel Piano urbano parcheggi che sta muovendo i primi passi dopo la presentazione del progetto preliminare da parte della Interparking Italia srl, controllata dall’omonimo del colosso belga, e il decreto della Regione, che individua le autorità preposte (Comune, Provincia, Azienda sanitaria, Soprintendenza, Wwf) a presentare i pareri per la procedura di Valutazione di impatto ambientale.


IL PROGETTO. La struttura di Riva 3 novembre dovrebbe occupare lo spazio interrato da palazzo Carciotti fino al molo Audace all’interno di un’area mista, demaniale e comunale come previsto da un accordo, che per la realizzazione dei 4 piani interrati prevede uno scavo di 13 metri. Proprio a due passi dal mare in un terreno in parte argilloso e a bassissima permeabilità. Un progetto delicata ma non impossibile da realizzare che impone ai progettisti (Vfv consultecno spa di Milano e Amg sas di Trieste) di tenere in debita considerazione le indagini geologiche dello Studio geofisico e geologico di Udine.


LA STRUTTURA. Nel sottosuolo c’è il mare e quindi non si scherza. Ecco quindi che l’edificio da realizzare lungo le Rive a forma di semicorona, con 34,40 metri di larghezza e 165,50 metri di lunghezza, dovrà necessariamente essere garantito dalle paratie che tengano conto della spinta dell’acqua.


I PIANI. Al centro sono previste le due rampe di accesso ai piani in entrata e uscita, con una pendenza media del 16 per cento che scende a 8 nei raccordi, a senso unico di marcia con un marciapiede per i pedoni. Assieme al corpo scale, dove è previsto di ricavare i locali di controllo, i servizi igienici e le casse, mentre nei due lati laterali delle strutture il progetto individua le scale di sicurezza. All’interno del parcheggio 4 piani con una capienza di 145 posti auto al primo, seguito da 173 al secondo e 172 sia al terzo sia al quarto. Un posto ogni 50 è riservato invece ai disabili.


LE MAREE. La quota di sicurezza da rispettare per evitare l’allagamento del park Audace è di 2,5 metri sopra il livello del mare, ma da abbinare alle paratoie mobili automatiche e a un sistema di pompaggio dell’acqua. Agli accessi, infatti, sono previste due barriere di protezione con un’altezza fino a 3,5 metri sul livello del mare. È il sistema automatico Anhamm Gmbh che si comporta come un galleggiante sospinto dall’acqua: nel momento in cui inizia a penetrare all’interno di una griglia, infatti, le barriere iniziano ad alzarsi. Allo stesso tempo invece le eventuali acque piovane o di falda entrate vengono espulse da un impianto di 4 pompe più 4.


LE RIVE. Quello dell’acqua è il problema più delicato, che si ripresenterà anche per il park Stazione Marittima, ma con in più un cantiere di non facile allestimento e l’impatto visivo delle strutture esterne. Nella tabella dei lavori presentata dalla Interparking, infatti, è previsto non solo lo spostamento dei sottoservizi.


LO SCAVO. È necessaria la deviazione del traffico veicolare lungo le Rive con un restringimento della carreggiata in direzione Riva Mandracchio. Si tratta di un cantiere, insomma, con il quale Trieste in caso di Via e autorizzazioni positivi dovrà fare i conti; a causa di uno scavo che per alcuni anni renderà off limits il tratto di Rive. E poi, una volta completata l’opera, cosa si vedrà in superficie?


L’IMPATTO. Il progetto prevede di attutire l’impatto con un abbondante utilizzo di vetro cristallo nei parapetti e nelle rampe. Solo i pilastri sono in pietra. Una soluzione simile a un dolmen, con il successivo riposizionamento delle vecchie pietre in basole davanti al molo Audace, le pietre in arenaria delle nuove Rive, la fontanella e la lingottiera in acciaio vicino alla Capitaneria di Porto tolte per consentire i lavori.
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