Park e luci a energia solare Ecco come sarà in futuro la piazza della “Majenca”

Pietra arenaria del Carso per la pavimentazione, lampioni a energia solare, elementi luminosi “segna-passo”, sedute retroilluminate, colonnine di distribuzione della corrente elettrica a scomparsa, una nuova fermata del bus e parcheggi.
Queste le principali caratteristiche del progetto, preparato dallo studio di architettura di Claudia Pescosolido di Bologna, che ha vinto il concorso di idee per il rifacimento della piazza principale di Dolina, la frazione del Comune di San Dorligo che, storicamente, ospita la più importante manifestazione popolare ed enogastronomica del territorio, la “Majenca”. Un evento capace di richiamare a San Dorligo, ogni anno a maggio, migliaia di persone. Da questo presupposto la necessità di pensare a una ristrutturazione del grande spazio situato alle spalle della chiesa della frazione, al centro del quale tradizionalmente viene sistemato l’albero della cuccagna.
Lo studio dell’architetto Pescosolido, professionista romana che opera a Bologna, ha conquistato i favori della Commissione giudicatrice - presieduta da Mitja Lovriha, responsabile per Lavori pubblici, Ambiente e Cultura in seno al Comune di San Dorligo, e formata dagli architetti Giuliana Gerdol e Marino Kokorovec, oltre che dai geometri Jasmin Pecar e Igor Martini - facendosi preferire a Studio Mva di Trieste, Atelier P 95 di Pisa, Larchitects di Milano e Studio Cassarino e Canicattini Bagni di Siracusa.
«Il progetto lo definiamo di rigenerazione urbana – si legge nella relazione di Pescosolido – e mira a unificare il centro storico attraverso un processo di “agopuntura” urbana, in quanto tutti i punti fondamentali della frazione, oggi elementi singolari, diventano un unicum con medesime caratteristiche. In questa visione unificatoria – continua il testo – restano evidenziate le parti fondamentali come la piazza Gorica e le fontane, ma i percorsi di arrivo a tali punti sono anch’essi importanti, perché permettono di ottenere effetti scenografici di apertura e prospettiva».
«I criteri adottati nell’individuazione del vincitore – spiega Lovriha – sono stati parecchi, dalla sostenibilità economica all’originalità, dall’aspetto estetico alla funzionalità, comprendendo la necessità di rifare la piazza e il bisogno di agevolare le categorie più deboli come i portatori di handicap, ma anche l’urgenza di garantire un adeguato numero di parcheggi. Uno degli obiettivi – aggiunge il presidente della Commissione – è in effetti anche quello di ridare vitalità alla piazza, favorendo nuovi insediamenti commerciali ed esaltando per esempio il valore storico della chiesa, sorta nel 1600».
A disposizione dell’amministrazione comunale ci sono già 280 mila euro di contributi della Regione, nell’ambito della riqualificazione dei borghi del Friuli Venezia Giulia, e 500mila dell’Uti. «Un monte finanziamenti – sottolinea Lovriha – sufficiente per portare a termine il progetto».
Ma prima della partenza dei lavori, e comunque non prima della “Majenca” 2020, il progetto sarà sottoposto all’esame della popolazione, che potrà visitare una mostra dedicata, allestita in occasione della “Majenca” 2019, che inizierà giovedì 9 maggio.—
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