Park selvaggio sul Canale Guerra tra vigili e furbetti

In molti lasciano l’auto lungo via Bellini, nella zona pedonale, dribblando le vicine strisce blu. Abbate: diamo tantissime multe ma c’è chi non si arrende
Di Pierpaolo Pitich
Silvano Trieste 12/04/2014 La zona di divieto di sosta lungo il Canale Ponterosso
Silvano Trieste 12/04/2014 La zona di divieto di sosta lungo il Canale Ponterosso

È diventata una vera e propria sfida. Una guerra in piena regola tra i furbetti del parcheggio selvaggio e le pattuglie della Polizia locale. È quello che accade ogni giorno nei pressi del canale di Ponterosso. Precisamente lungo la via Bellini, in modo particolare nell'area situata tra la via Roma e il Ponte Curto.

Il meccanismo è molto semplice e allo stesso tempo notevolmente diffuso: i veicoli che provengono da via Roma svoltano a destra lungo il canale, ma anziché fermarsi nell'area delimitata dalle strisce blu - dove sono posizionati una quarantina di stalli contrassegnati dalla zona rossa con tariffa fissata a 1,40 euro all'ora - trovano molto più conveniente posizionarsi lungo la sponda del canale.

Ovviamente il ragionamento non fa una grinza dal punto di vista economico. C'è un piccolo particolare però: in quell'area non sono consentite né la sosta né la fermata. La questione assume poi un tono decisamente grottesco se si considera che ad appena un isolato di distanza si trova la sede del nucleo operativo centrale dei vigili urbani. Come dire: oltre al danno la beffa.

Ma la risposta sul campo degli uomini in divisa è altrettanto decisa. «Siamo perfettamente a conoscenza di questa cattiva abitudine e posso assicurare che l'attenzione è massima - precisa Sergio Abbate, comandante della Polizia locale -. Il numero delle sanzioni elevate per divieto di sosta in quella zona è altissimo e non potrebbe essere altrimenti visto che si tratta di un'area pedonale. Il problema però è che alcuni automobilisti non si arrendono e si ostinano a non rispettare le regole, salvo poi arrabbiarsi quando si ritrovano la contravvenzione sul parabrezza».

Sono svariate le tecniche del parcheggio abusivo: in molti si affidano all'accensione delle quattro frecce di emergenza, quasi a giustificare una sosta breve dovuta a motivi di urgenza. Altri invece preferiscono usare l'arma dell'amico o del parente che rimane in macchina per tutto il tempo necessario a ultimare le incombenze. Altri ancora invece se la prendono decisamente più comoda, lasciano l'auto parcheggiata per ore e si incamminano lungo il centro storico per sbrigare le rispettive pratiche.

Esistono poi delle alternative di parcheggio: ad esempio l'utilizzo della stessa piazza del Ponterosso nel lato che ospita la sede della Banca Nazionale del Lavoro; o la scelta di posizionarsi in doppia fila sulle strisce blu bloccando di fatto chi è parcheggiato in modo regolare. O ancora l’utilizzo dell’altro lato di via Bellini, accanto alla zona del mercato. Dunque l'ennesima violazione delle regole da parte di alcuni che in questo modo danneggiano chi invece le regole stesse le rispetta.

«Un paio di mesi fa in quella zona era stata tolta provvisoriamente la segnaletica e dunque ci siamo trovati nell'impossibilità materiale di elevare sanzioni e questo aveva provocato un notevole caos nell'area pedonale - aggiunge Abbate -. Ma, tolto quel momento, il nostro monitoraggio rimane costante e severo, tanto che sono state posizionate anche delle catenelle nell'incrocio tra la via Bellini e le Rive, proprio per dissuadere gli automobilisti ad imboccare una scorciatoia per il parcheggio facile».

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