Parla l’investitore: «Credevo di aver centrato un animale»

Non aveva intenzione di scappare: pensava di aver investito un animale selvatico che poi era riuscito a fuggire verso i campi. Questo ha detto ai carabinieri della Compagnia di Gradisca d’Isonzo l’uomo di Corona che giovedì sera a Fratta ha travolto con un furgone Lorena Pelos e il marito Simone Cuca senza poi fermarsi a soccorrerli.
Secondo la versione fornita ai militari, dopo l’impatto l’uomo avrebbe accostato il veicolo poco oltre il luogo dell’investimento, ma non avendo visto niente, aveva poi deciso di proseguire per la propria strada senza preoccuparsi di quanto era accaduto poco prima. Una versione che dovrà però essere vagliata e messa a confronto con quella dei testimoni e dei primi soccorritori. Spetterà quindi al giudice valutare la buona fede o il dolo nel comportamento dell’autista del furgone color oro metallizzato responsabile dell’investimento. L’uomo, in ogni caso, dopo essere stato rintracciato è stato denunciato per omesso soccorso e lesioni gravi nei confronti della coppia. I carabinieri sono risaliti a lui a colpo quasi sicuro grazie all’incrocio tra le testimonianze di chi ha soccorso Lorena e Simone e le immagini del sistema di videosorveglianza urbano. Anche per la presenza delle insegne di una società sportiva, la descrizione del furgone era stata precisa e non lasciava troppi margini di errore.
Intanto, anche sul fronte sanitario, le notizie che arrivano dall’ospedale di Udine appaiono sempre più incoraggianti. Per quanto riguarda la donna, rimane in coma farmacologico, ma non sarebbe più in pericolo di vita. Per lei e per il marito - ricoverato in ortopedia con gravi traumi sia agli arti superiori, sia agli arti inferiori - il recupero non sarà in ogni caso facile e rapido.
L’incidente è avvenuto pochi minuti prima delle 21 di giovedì sera. Secondo le ricostruzioni, dopo cena Lorena e Simone avevano raggiunto il ponte sul torrente Versa, al limite del confine con Medea, poi avevano deciso di fare ritorno casa, in via Lottieri, distante poco più di 100 metri dal ponte stesso. Camminavano sulla destra, quando un furgone colore oro metallizzato li ha investiti alle spalle, proseguendo la sua corsa senza fermarsi e prestare soccorso. La donna era finita a terra in mezzo alla strada, mentre il marito era stato scaraventato in fondo ad una scarpata profonda circa 3 metri, fino a ridosso della prima casa. Subito era scattato l’allarme e insieme all’ambulanza era stato allertato l’elisoccorso. La più grave era apparsa subito la donna, che aveva riportato traumi alla testa e alla schiena. Condizioni che hanno spinto i medici a indurre il coma farmacologico. Nonostante il volo e le ferite agli arti, il compagno era invece rimasto sempre cosciente. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo