Parte la “caccia” all’asparago Attenzione ai morsi di vipera
FIUME. Siamo in aprile, mese in cui la raccolta di asparagi selvatici è massiccia nella regione istroquarnerina, come pure in Dalmazia e in tutta la regione insulare croata. Basta fare una capatina nei mercati ortofrutticoli della costa e dintorni per notare schiere di “venderigole” che offrono i caretteristici mazzetti di “sparughe” o “sparisi”, per dirla nei vernacoli del Quarnero e dell’Istria. La cosa non deve stupire perché nelle settimane di raccolta questa pianta spontanea diventa un qualcosa di irrinunciabile per la preparazione di frittate, risotti, pietanze di vario tipo e anche brodi. Con l’apparire dell’ asparago, che può essere raccolto anche a maggio inoltrato, si presenta puntuale il problema delle vipere, che vivono nello stesso habitat di questa pianta tipicamente mediterranea. Negli anni scorsi sono stati registrati diversi casi di morsi di vipere che hanno visto protagonisti, loro malgrado, i raccoglitori di asparagi, soprattutto di quelli non muniti di galosce, guanti, bastone e copricapo.(a.m.)
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