Patto Comune-Coni per rilanciare i ricreatori

Non si vive di solo “social”, ma anche di esercizio fisico: questo valga soprattutto per la fascia anagrafica dagli 11 ai 16 anni, quella che interessa pre-adolescenza e adolescenza. Comune di Trieste e Coni sono d’accordo sulla necessità di favorire l’attività sportiva nei 12 ricreatori municipali e così hanno rinnovato per un triennio la convenzione scaduta. Firma ieri mattina nella grigia cornice della Sala giunta: l’assessore all’Educazione Angela Brandi e il presidente regionale del Coni Giorgio Brandolin hanno apposto i loro autografi sul protocollo, che prevede la collaborazione tra i due enti sulle discipline tradizionali e su quelle più innovative. Quindi calcio, basket, nuoto, tuffi ma anche football americano, arrampicata, orientamento. E soprattutto il tiro a segno, che avrà il ricreatorio Nordio come base “addestrativa” propedeutica al poligono di Opicina. L’accordo coinvolgerà 10 federazioni e “a caduta” una quindicina di associazioni sportive. Il Comune impegnerà 10 mila euro.
Angela Brandi ha ribadito che l’obiettivo dell’amministrazione in carica è recuperare la frequenza giovanile nei 12 ricreatori, che rappresentano un patrimonio unico a livello nazionale. «Dal 2013 - ha dichiarato l’assessore - l’introduzione delle tariffe ha dimezzato le presenze, scese da 3500 a 1700». Per ridare vita alle strutture, il Comune si muove lungo una doppia direttrice: la programmazione delle attività, variate tra teatro, musica, sport; l’abbattimento tariffario, che dovrà essere però negoziato con la ragioneria e “pareggiato” con altrettante entrate. La “forchetta” della tariffa è molto ampia, è legata all’Isee e può andare dall’esonero fino a 200 euro annui. L’iniziativa della Brandi è condivisa dalla presidente della V commissione Manuela Declich, anch’ella forzista.
Lo sforzo del Comune gode dell’apprezzamento di Brandolin, che è deputato “dem” e che sarà rieletto presidente regionale il prossimo 4 marzo, essendo candidato unico. «L’attività sportiva all’aria aperta - ha detto - è una buona alternativa all’eccessivo utilizzo dei “social” da parte dei ragazzi. Per questo spingiamo alla collaborazione con gli enti locali, specialmente quando si tratta di salvaguardare un’esperienza sociale e pedagogica unica come quella dei ricreatori».
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