Patto con il porto usato da Honda e Yamaha

Il porto di Trieste trova alleati dall’altra parte del mondo, in Giappone e più precisamente in un’area dove sono presenti colossi del calibro di Honda, Toyota, Suzuki e Yamaha. L’auspicabile conseguenza per Trieste è quella di essere sempre di più uno snodo nevralgico dei traffici tra le “tigri asiatiche” e l’Europa e forse di attrarre anche investimenti dal Far East. È stato infatti definito in questi giorni un protocollo che verrà sottoscritto dall'Autorità di sistema portuale di Trieste appena costituita e in cui sta per entrare anche Monfalcone e dall’Authority giapponese di Shimizu e al quale aderiranno le rispettive istituzioni locali di riferimento e cioé la Regione Friuli Venezia Giulia e la Prefettura di Shizuoka.
È questo il risultato conseguito nel corso della missione in Giappone che si è conclusa ieri dal vicepresidente della Regione, Sergio Bolzonello. «Il progetto che farà parte dell'accordo - ha affermato Bolzonello - è quello di organizzare un evento congiunto al fine di illustrare, davanti ai rappresentanti del mondo economico, le opportunità offerte dai due scali per incrementare i traffici e creare nuove occasioni di sviluppo». Bolzonello, secondo quanto riferisce una nota della Regione, sottolineando le analogie morfologiche e strutturali che legano i porti di Trieste e Shimizu, ha posto l'accento sulla capacità produttiva dell'area della Prefettura di Shizuoka dove sono presenti appunto gli stabilimenti di marchi come Honda, Toyota, Suzuki e Yamaha. Oltre a ciò, il territorio di Shizuoka è noto per le coltivazioni di una tipologia di tè verde fra le più pregiate del Paese, il cui consumo viene associato alla longevità della popolazione locale.
Nel dettaglio, come illustrato a Bolzonello dal direttore esecutivo del Porto di Shimizu, Tetsuya Fujinami, lo scalo nipponico ha movimentato 429.651 teu nel 2015 (inferiori a quelli totalizzati da Trieste che ha superato di poco il muro dei 500mila), potendo contare su due terminal dai fondali rispettivamente di 12 metri e 15 metri, di cui uno attrezzato per le navi ro-ro. È stato evidenziato come un’altra analogia con Trieste sia rappresentata dalla crocieristica, vista l'importanza turistica della Prefettura di Shizuoka nel cui territorio di competenza si trova il monte Fuji. Sempre nell'area portuale sono presenti un importante deposito di gas liquido (Gnl) e alcuni silos destinati all'agroalimentare. Trieste dal canto suo, va rilevato, può contare sulla più affollata autostrada del Mediterraneo per traghetti ro-ro, quella che la congiunge alla Turchia e sul principale terminal petroli. Per quanto riguarda i container, sono due i servizi che settimanalmente congiungono il Molo Settimo al Far East. Logico che tra i due scali potrà esserci anche uno scambio di know-how compreso l’ambito informatico-tecnologico. Tra i recenti accordi stretti dal porto di Trieste spicca quello fatto per primo in Italia con lo scalo di Bandar Abbas in Iran.
Dopo il sopralluogo allo scalo di Shimizu, Bolzonello ha partecipato a una riunione tecnica con il vicegovernatore della Prefettura di Shizuoka con delega ai Trasporti, Kyoji Nanba, al termine della quale ha fatto seguito l'incontro con il governatore Heita Kawakatsu che ha ribadito la volontà condivisa di perseguire l'obiettivo comune di una concreta collaborazione in ambito portuale.
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