Pdl spaccato sul bilancio guerra Nicoli-Del Pizzo

L’astensione dal voto l’aveva messa in conto, sull’estinzione dei mutui poi figuriamoci, era già stato il pomo della discordia con la collega Suzana Kulier. Ma una reazione così esasperata, in piena seduta del Consiglio comunale, forse nemmeno lui se l’aspettava.
Il capogruppo e coordinatore del Pdl Giuseppe Nicoli nella bufera politica durante la deliberazione del rendiconto di gestione 2011, accusato «di non condividere posizioni e scelte» dal compagno di partito Ciro Del Pizzo.
Risultato? Pdl a Monfalcone spaccato a metà. E, all’indomani dell’infuocata seduta in cui l’opposizione ha esibito i “panni sporchi”, l’annuncio di Nicoli di voler «deferire al collegio regionale dei probiviri Del Pizzo», per chiedere «che siano presi nei suoi confronti provvedimenti disciplinari, in quanto ha supportato la linea del centrosinistra, creando spaccature e dissapori nel partito». Aria pesante, dunque, all’interno del Popolo della libertà. Sotto attacco una delle sue figure di punta: il capogruppo consiliare, nonché coordinatore comunale ed esponente del gruppo provinciale, Giuseppe Nicoli, negli ultimi mesi al centro di critiche per la sua guida del partito.
Dopo il dossier inviato la scorsa estate ai vertici regionali del Pdl da parte di alcuni dissidenti, lunedì sera a cadere è stato l’ultimo tabù: la contestazione pubblica del capogruppo, per voce appunto di Del Pizzo che, sentito l’intervento del collega sui due temi dell’estinzione dei mutui con l’avanzo di bilancio e del porta a porta proprio non se l’è sentita di avallarlo e ha posto i suoi distinguo, aprendo i rubinetti a uno sfogo durissimo, culminato con l’uscita dall’aula. Altrettanto forte, però, la presa di posizione di Nicoli, che ha rinfacciato al consigliere di fare il gioco della sinistra, rammentandogli l’assist all’ex sindaco del Pd Gianfranco Pizzolitto, a scapito del candidato Cesare Calzolari, casacca Pdl.
Oggetto del contendere la diversa visione di vedute, diciamo così, sull’estinzione dei mutui, per Nicoli «un errore grave, in questo frangente di crisi, poiché per ripianare i debiti si sono sottratte risorse che invece sarebbero state meglio destinate a creare nuovi posti nella casa di riposo o ad aggiustare il municipio, con risparmio sulla spesa corrente».
Opposta la visione di Del Pizzo: «Se c’è una cosa che è stata fatta bene, questa è l’estinzione dei mutui», visto che «parimenti l’amministrazione regionale sta operando la riduzione del debito pubblico». Rincarata la polemica, poi, con la differenziata: «Io non avrei fatto il referendum sul porta a porta, e non mi trovo d’accordo con Nicoli, che forse vorrebbe seppellire i rifiuti sotto terra o incenerirli».
«Sull’estinzione dei mutui la mia posizione è coerente - ha ribattuto invece Nicoli -: in quest’aula ognuno si assume le sue responsabilità. Se Del Pizzo si vuole distinguere da me, bè è lecito: francamente non capisco se è rimasto al 2006, quando brindava per la vittoria di Pizzolitto, comunque sia quella linea non va più bene». Ma sono le sue conclusioni, a dirla lunga sugli effetti che queste sciabolate produrranno: «Il mio voto al rendiconto sarà avverso, quello degli altri lo ignoro: probabilmente si aprirà un nuovo posto nella maggioranza».
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