Pedoni a rischio, colpa dei ciclisti sui viali

Va bene far circolare le biciclette in tutte le vie pedonali di Grado, con esclusione del centro storico e della diga lungomare. Ma a farne le spese sono troppo spesso i pedoni e soprattutto gli anziani, i bambini e i disabili. Servono quindi alcune modifiche. A rilevarlo è l’associazione “Noi Cittadini”, presieduta da Sebastiano Marchesan, esponente fra l’altro della Consulta regionale disabili. I maggiori pericoli? Per Marchesan si verificano in piazza Duca d’Aosta, in parte dell’anello del centro storico, in viale Europa e in via Caprin. Nel tardo pomeriggio anche in viale Regina Elena, in viale Dante tra la villa Reale e l’ingresso principale della spiaggia e in centro storico. Alla sera, invece, un po’ dovunque, con particolare pericolosità lungo la diga «dove corrono indisturbati molti giovani ciclisti con a seguito qualche irresponsabile genitore e dove molti giovani e meno giovani praticano abitualmente lo skateboard». «I controlli da parte delle forze dell’ordine – afferma l’associazione - sono pressoché inesistenti e comunque inefficaci». Secondo i responsabili di “Noi Cittadini” «gli unici che hanno beneficiato di questa situazione ambigua, disordinata e pericolosa sono i gestori di esercizi pubblici, in particolare i ristoratori che possono, contemporaneamente usufruire del suolo pubblico nelle zone pedonali e beneficiare quindi della praticità della bicicletta per raggiungere i locali da parte dei clienti, in barba alle norme di sicurezza previste dal Codice della strada e a discapito dei ristoratori che hanno le proprie attività in aree limitrofe, non pedonali e quindi sono assai meno privilegiati in tal senso». “Noi cittadini” propone quindi di ripristinare il divieto di circolare alle biciclette nelle aree limitrofe al centro storico di piazza Duca d’Aosta, Calle Zanin e Campo Porta Nova, viale Europa fino all’incrocio con via Caprin e quest’ultima fino all’altezza dell’Ufficio postale. Predisporre inoltre una segnaletica a pavimento, che indichi chiaramente la parte di strada riservata al transito di biciclette, possibilmente la parte centrale. Sarebbe opportuno poi ridurre la velocità nel centro cittadino e controllare, tramite telecamere, i punti critici tra i quali le campane e i centri di raccolta di rifiuti.
L’attenzione dell’associazione si rivolge poi alla tutela del patrimonio pubblico: «Come hanno fatto molti comuni virtuosi - continua Marchesan -, bisognerebbe attivare un apposito numero telefonico, affinché chiunque possa segnalare al Comune eventuali danni». Andrebbe infine delimitata o chiusa la fontana in piazzetta San Marco, nella quale, con gli opportuni adattamenti, potrebbe essere installata una bella scultura, quale simbolo di benvenuto nel centro di Grado.(an.bo.)
Riproduzione riservata © Il Piccolo