Pegaso, sottomarino in Sacchetta

È arrivato ieri di prima mattina trasportato sopra un mezzo pesante. Il suo passaggio non è passato inosservato. Il sottomarino Pegaso, questo il suo nome, non ha creato però particolari disagi alla viabilità cittadina. Non è cosa di tutti i giorni vedere un sottomarino in viaggio, il suo arrivo è stato seguito con curiosità da molti triestini. Ora è parcheggiato all’Adriaco, ospite dello Yacht club di Molo Sartorio. Costruito a Bergamo si fermerà in città per una settimana, il tempo necessario per i collaudi. E poi riprenderà la strada del ritorno.
Una volta finiti tutti i collaudi il mezzo navale verrà collocato a bordo di un mega yacht che è in costruzione in un cantiere della Spagna - si chiamerà con lo stesso nome, Pegaso -, committente una società messicana. Yacht e sottomarino solcheranno mari e oceani con finalità puramente scientifiche. La società proprietaria infatti è legata a “Save the sea”, organizzazione internazionale che, come dice il nome, si occupa di analisi e dei dati sulla salute dei mari e degli oceani. L’associazione denuncia quasi tutti i giorni i danni compiuti dalla natura e dall’uomo all’habitat marino.
Per Pegaso oggi cominciano le prove a mare, la certificazione Rina, con i controlli sulla stabilità, l’immersione e la navigazione sia in superficie che sotto acqua: un tagliando severo che continuerà per giorni. Sarà la Gse Trieste con sede a Bergamo a certificare l’idoneità del sottomarino.
Ma perchè proprio a Trieste? «Qui abita un socio della nostra società di Bergamo che è anche socio dell’Adriaco - afferma Maurizio Branchini, direttore generale della Gse e responsabile della progettazione e della sperimentazione di Pegaso -. e con i mezzi che ci fornisce la società ci è sembrato il luogo ideale. Oggi per il sottomarino sarà il giorno del battesimo del mare, ma le prove continueranno poi per tutta la settimana. Alla fine della quale il sottomarino ritornerà a Bergamo dove è stato realizzato per aggiustamenti, se sono necessari, e raggiungere in un secondo momento la Spagna dove sarà collocato a bordo dello yacht». Pegaso può ospitare un pilota, un copilota e un tender, oltre a due sommozzatori. Pesa 15 tonnellate e può raggiungere una profondità di 165 metri. É naturalmente attrezzato per qualsiasi ricerca scientifica, oltre a riprese fotografiche e video e per prelievi di campioni marini. Il costo di Pegaso? «É difficile dirlo, - sottolinea Maurizio Branchini - Il suo prezzo dipende da molte variabili, ciascuna delle quali può alzare o diminuire il costo. Comunque per Pegaso si tratta di svariati milioni». Pegaso dovrebbe essere consegnato alla società messicana nei prossimi mesi con lo yacht in costruzione in Spagna. L’associazione “Save the Sea”, sostenuta a livello internazionale da capi di Stato e monarchi, può ora contare su un mezzo in più e molto sofisticato nel sostenere la propria azione per la salvezza di mari e oceani.
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