Pensionati: «L’Inps ci tratta come numeri»

Da due anni i pensionati non ricevono il Cud, nè la distinta con il riepilogo mensile della pensione (obis). E da quest’anno non riceveranno nemmeno la richiesta della situazione reddituale (red) e quella per l’indennità di accompagnamento (icri).
Per questo motivo, i pensionati protestano contro l’Inps, che è l’ente cui fanno riferimento queste incombenze. La presa di posizione è quella dei pensionati della Cisl di Grado – ben 650 –, ma anche del Coordinamento del Basso Isontino, con il coordinatore Francesco Gregori.
Il gradese Francesco Gregori è stato proprio recentemente nominato responsabile, nel corso dell’assemblea dei coordinamenti del pensionati Cisl Basso Isontino. Sono altresì stati eletti i due vice coordinatori, Pier Enrico Del Torre di Ronchi dei Legionari e Paola Brambilla di Monfalcone. Al termine dell’assemblea, è stato votato un documento di protesta sui rapporti tra Inps e pensionati.
«L’invio di lettere e raccomandate dai toni fortemente minacciosi da parte dell’Inps – afferma Francesco Gregori – per chiedere ai pensionati dati sulla loro condizione economica individuale e/o familiare, è un atto vergognoso a cui va posto rimedio. Soprattutto in considerazione del fatto che per reperire tali dati basterebbe che le varie Pubbliche Amministrazioni parlassero informaticamente tra loro, anziché far correre persone, anche vicine al centesimo anno di età».
Gregori sottolinea, inoltre, che solo una piccola percentuale ha redditi pensionistici superiori al minimo. Sempre secondo i pensionati della Cisl Basso Isontino, il pensionato è costretto oggi a un forte disagio, poiché viene considerato un «oggetto di verifica fiscale» e un «numero», vessato tra l’altro da lettere minatorie, mentre andrebbe invece agevolato con prestazioni sociali di buon livello. «Il pensionato – aggiunge Gregori – non è più in giovane età, magari è disabile, non ha il computer, né internet e deve rivolgersi al Caf anche accompagnato dalla badante con la una forte paura addosso: “i vol cavame la pension”».
In conclusione i responsabili del coordinamento Basso Isontino dei pensionati della Cisl si chiedono se il direttore generale, Mauro Nori, «si rende conto di quanto male sta facendo ai pensionati. Gli altri redditi dei pensionati li vada a cercare nelle banche dati; lo stesso per quanto riguarda i ricoveri individuali in tutti i computer delle Aziende sanitarie. Loro sono tutti informatizzati, noi pensionati no, o almeno in pochi».(an.bo.)
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