Per Crisci chiesta una condanna a 8 mesi

Otto mesi di reclusione sono stati richiesti dal pubblico ministero Valentina Bossi nei confronti di Gianfranco Crisci, già presidente della Provincia e direttore dell’Unione province italiane...

Otto mesi di reclusione sono stati richiesti dal pubblico ministero Valentina Bossi nei confronti di Gianfranco Crisci, già presidente della Provincia e direttore dell’Unione province italiane , imputato di falso e di contraffazioone di un documento bancario. Per il primo capo di imputazione il pm ha chiesto l’assoluzione anche perchè, come risulta da una perizia calligrafica non appartiene a Crisci la firma apposta in calce al documento.

Il difensore Paolo Lazzeri invece al termine della sua arringa ha chiesto l’assoluzione per entrambi i capo di imputazione. Ma ha anche sostenuto che i reati sono prescritti perchè i fatti sono antecedenti all’anno in cui fa riferimento il capo di imputazione.

Lazzeri ha anche sostenuto che non è stato provato in quale sportello della banca di manzano sia stato effettuato il pagamento di 60mila euro per un’operazione nella quale era coinvolto il pastificio isontino di cui Gianfranco Crisci era socio. Nelle precedenti udienze era stato il fratello di Gianfranco, Roberto, a dichiarare di aver compilato il documento e di aver pagato i 60mila euro.

Il processo ormai è alle battute. La sentenza sarà emessa dal giudice monocratico Matteo Trotta nell’udienza del 24 luglio prossimo quando sono previste anche le eventuali repliche delle parti.

La vicenda approdata al tribunale era nata dopo una serie di accertamenti tributari effettuati dalla Guardia di finanza e che riguardavano un pagamento bancario nei confronti della banca di Credito cooperativo di Manzano. Pagamento che, secondo il capo di imputazione, non sarebbe mai avvenuto e che il documento bancario sarebbe stato contraffatto. (fra. fem.)

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