«Persona troppo intemperante»

Lo sfogo di un vicino che se la prende con l’inquilino: «Limite oltrepassato»
Bumbaca Gorizia 27.10.2017 Incendio casa Spina Lucinico © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 27.10.2017 Incendio casa Spina Lucinico © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Diverse ore dopo che l’incendio era stato domato, ieri pomeriggio in via Marega a Lucinico l’odore acre di bruciato era ancora forte e ben presente, nell’aria. Tanto che, assieme allo squarcio nero sulla facciata della palazzina Ater al civico 38, l’accaduto davvero non poteva passare inosservato a chi passava da quelle parti. Magari come la giovane donna a passeggio con i figli, che, preoccupata, si lascia andare ad un’amara considerazione: «Ma qui a Lucinico sono tutti impazziti in questo periodo? Prima l’incendio alla scuola, poi questo. Davvero non si sa più cosa pensare».


In realtà, qualcosa in mente, e anche più di qualcosa, ce l’hanno i tanti vicini di casa esasperati anche se ormai abituati ai colpi di testa di Roberto Spina, non nuovo ad azioni di protesta o iniziative più o meno clamorose. La voglia di parlare, tra chi abita nel piccolo condominio dove si trova l’appartamento andato a fuoco, non è molta, tanto che più di qualcuno, già nel cortile, ci fa capire di non avere intenzione di rilasciare dichiarazioni. Chi ci racconta come sono andate le cose è invece il giovane che ha dato l’allarme, e che abbiamo incontrato sulle scale mentre usciva dal suo appartamento. «Che fortunatamente non è stato particolarmente danneggiato – spiega –, anche se qualche infiltrazione d’acqua dovuta alle operazioni di spegnimento del fuoco c’è, e al momento sono ancora senza corrente elettrica, visto che l’incendio ha intaccato l’impianto. Ma nulla che non si possa sistemare. Sono stato io a chiamare i vigili del fuoco, ero in casa e ho sentito un forte odore di bruciato, così sono uscito e ho dato l’allarme».


Il ragazzo ha avvertito i vicini, e, assieme ad un altro inquilino, ha convinto Spina a lasciare l’abitazione dove le fiamme diventavano via via sempre più alte. «Paura? No, sono una persona dai nervi abbastanza fermi – dice –. Piuttosto ero arrabbiato, molto, perché in casa con me c’era la mia sorellina di undici anni, e nello stabile ci sono altri bambini. È stato un caso che non fossi a lavoro, e non oso pensare come sarebbero potute andare le cose se lei fosse stata da sola». Anche per questo l’incendio di ieri assomiglia ad una goccia che fa traboccare il vaso. «Siamo sempre stati comprensivi con il nostro vicino di casa, lo abbiamo trattato bene e aiutato per quel che potevamo – racconta il giovane goriziano –. Ma ora siamo stufi, il limite è stato oltrepassato, e nei prossimi giorni valuterò con l’Ater se è possibile firmare una petizione per il suo allontanamento». Per fortuna nessuno degli altri appartamenti ha subito danni significativi, ma negli occhi di tutti gli inquilini che si confrontano sui pianerottoli si leggevano ieri un misto di sorpresa, stanchezza e rabbia. «Non so cosa pensare, ero in visita al cimitero e sono stata avvisata di questo disastro, ho temuto per la mia casa», dice un’anziana, mentre il vicino, un padre di famiglia, spiega di non conoscere bene Spina, e che «l’intervento molto rapido dei vigili del fuoco ha salvato il palazzo». «Ci siamo spaventati, ma tutto è finito bene – dice infine un giovane che abita assieme alla madre a fianco dell’appartamento andato a fuoco –. Non abbiamo riportato alcun danno, c’era solo tanto fumo e questo odore fortissimo. Ma non è la prima volta che ci sono dei problemi, qui, e onestamente siamo stufi di questa situazione».


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