Personale comunale, risparmiato un milione a Gorizia

Funziona il piano di razionalizzazione e risparmio voluto dalla giunta Romoli. Nel 2007 i dipendenti erano 465, nel 2013 sono stati ridotti a 381. Pettarin: «I servizi non ne hanno risentito per nulla»
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 15/02/08 Comune, Conf stampa bilancio - Foto di Valentina Balbi
Bumbaca Gorizia 15/02/08 Comune, Conf stampa bilancio - Foto di Valentina Balbi

«Sono finiti i tempi in cui il Comune di Gorizia era un... stipendificio».

Potrà sembrare quasi brutale l’assessore comunale al Bilancio Guido Germano Pettarin ma, effettivamente, assunzioni a tempo indeterminato non ne vengono effettuate più da parecchio tempo nel palazzo municipale. E a beneficiarne sono i conti: si è passati dai 15 milioni 683.517,09 euro spesi nel 2010 ai 14.602.908,94 impegnati nel 2013 per garantire lo stipendio a tutti i dipendenti comunali. Il risparmio è superiore al milione: niente male visto che è stato ottenuto nel breve spazio di tre anni. «I sindacati non saranno contenti? Alle forze sociali dico che siamo tutti sulla stessa barca: abbiamo reso più efficiente la macchina comunale, valorizzando le tante professionalità che già avevamo a disposizione», dichiara lo stesso Pettarin.

Peraltro, le uniche assunzioni previste per il futuro saranno quelle a tempo determinato e “dovute”: ovvero quelle per sostituire assistenti sociali, maestre o altro personale impossibilitato temporaneamente a continuare a lavorare. Altre entrate non ci saranno.

La cura dimagrante

degli organici

L’amministrazione Romoli, sin dal prima mandato, aveva operato un vistoso “dimagrimento” della macchina comunale. E a confermarlo sono i dati messi gentilmente a disposizione dall’assessore Pettarin ed elaborati dagli uffici comunali. Oggi, i dipendenti in servizio sono 381 (378 con un contratto a tempo indeterminato in tasca, 3 precari): numeri assoluti che potrebbero dire poco o nulla se non accompagnati da un raffronto con la situazione degli anni precedenti. E allora, andiamo a ritroso: nel 2006, il Comune di Gorizia contava 462 dipendenti, diventati 465 nel 2007, ridotti drasticamente a 429 nel 2008, diventati 430 nel 2009 e 422 nel 2010 sino agli attuali... 381, come si può vedere dal grafico in alto. Insomma, la soglia “psicologica” dei 400 è stata bell’e superata, con buona pace dei sindacati. «Sì, nel dicembre 2013 (il dato più aggiornato, ndr), la pianta organica del Comune risultava essere composta da 381 persone che equivale a un consistente “-84” se confrontato con il dato del 2007. Va anche detto che il tutto si è verificato senza diminuire i servizi, anzi aumentandoli grazie ad un’opera di efficientamento», spiega ancora Pettarin. «In sostanza, le sostituzioni di personale che va in quiescenza vengono effettuate solamente se sono realmente necessarie: il tutto grazie a razionalizzazioni che ci consentono di erogare i servizi senza esternalizzare alcunché», fa eco il sindaco Ettore Romoli.

I benefici

alle casse comunali

Quest’opera di efficientamento, dicevamo, si ripercuote positivamente sui costi che l’ente deve affrontare. E tirando le somme rispetto al 2007, anno di inizio del primo mandato, sono stati risparmiati 2 milioni 70mila euro che non sono sicuramente una cifra trascurabile in tempi di tagli, spending review e patti di stabilità. Per avere un’idea, nel 2008 erano stati spesi per garantire lo stipendio ai dipendenti comunali qualcosa come 16.857.309,14 euro, come si apprende dal rendiconto di gestione dell’epoca. Nel 2010, la spesa è calata a 15 milioni 683.517,09 euro. Pertanto, già in quei due soli due anni, il risparmio era stato di 1,2 milioni, che poi si è dilatato ad oltre due.

«Neutralizziamo subito possibili commenti a questi dati oggettivi. Sia chiaro: abbiamo bloccato il turnover pur non intaccando l’operatività dell’ente. Insomma, il Comune - ribadiscono Romoli e Pettarin - continua a garantire gli stessi servizi di prima, seppure con 84 dipendenti in meno». Interessanti anche le altre tabelle pubblicate a corredo di questi servizi e che si soffermano sulle assenze e sulla suddivisione dell’organico fra personale dirigente e non.

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