Petizione online in favore del castello di Gradisca

I residenti prendono l’iniziativa, frustrati da 30 anni di immobilismo sul destino del simbolo della cittadina. Il progetto “I Luoghi del cuore” è promosso dal Fai

GRADISCA. Una petizione online per dare un futuro al Castello di Gradisca. Frustrati da 30 anni di immobilismo sul destino del simbolo della loro città, i gradiscani hanno deciso di fare da sé. E così in questi giorni è fitto il tam tam sui social network per far inserire il compendio della cittadina isontina fra i beni architettonici da salvaguardare. Non un'iniziativa fine a sé stessa, come troppe volte accade sul web. Il progetto si chiama “I Luoghi del Cuore” ed è promosso dal Fai – il Fondo per l'Ambiente Italiano - in collaborazione con Intesa Sanpaolo e chiede a tutti i cittadini di segnalare i piccoli e grandi tesori del Belpaese che amano e che vorrebbero salvare. Il progetto ha l’obiettivo di coinvolgere concretamente tutti i cittadini, di qualsiasi età e nazionalità, per sensibilizzarli nei confronti del patrimonio artistico e paesaggistico e di favorire l’aggregazione e la collaborazione fra comunità e istituzioni al fine di proteggere e valorizzare tale patrimonio. Sul sito iluoghidelcuore.it è dunque possibile esprimere il proprio voto per il Castello di Gradisca. Tentare non nuoce, devono avere pensato le decine e decine di cittadini che in queste ore stanno diffondendo l'appello. Perlomeno si darà visibilita' al problema di un meraviglioso compendio abbandonato da tre decenni. L'iniziativa è stata in qualche modo riconosciuta anche dall'amministrazione comunale, che ha pubblicato l'iniziativa sul proprio sito ufficiale. Che vi possano essere sviluppi concreti lo dimostrano alcuni dati. Il FAI e Intesa Sanpaolo hanno già dato voce alle migliaia di segnalazioni raccolte: 45 sono stati finora gli interventi di recupero in 15 regioni che hanno restituito a molti luoghi la bellezza originale. In dieci anni di progetto sono state raccolte oltre 1.800.000 segnalazioni, distribuite in oltre 31.000 luoghi. Nel 2012 il censimento si è posto l’obiettivo di rendere internazionale l’iniziativa chiedendo a tutto il mondo un gesto d’affetto per il nostro paese attraverso la segnalazione di un luogo. Il risultato è stato clamoroso: un milione di segnalazioni provenienti da 123 Paesi. Se non altro a livello di visibilità il potenziale di questa iniziativa dunque è enorme. Il Castello di Gradisca per ora non si riesce a vendere. Ma forse c'è ancora speranza per poterlo mettere – nel frattempo – perlomeno in sicurezza. Si gioca su due fronti la sempre delicatissima e annosa partita per il recupero del compendio castellano della cittadina isontina. Da un lato è ormai assodata la volontà dell'Agenzia del demanio di provare a vendere il bene ai privati. Ma la prima asta è andata tristemente (e forse prevedibilmente) deserta. A cavallo fra la fine dell'anno e l'inizio del 2015 potrebbe esservene una seconda. Dall'altro perlomeno riprende corpo l'ipotesi di un primo intervento di recupero, quale che sia l'esito del bando. È questo lo scenario prospettato alla giunta Tomasinsig dal direttore regionale dell'Agenzia del Demanio, Roberto Fusari. Il Castello di Gradisca, infatti, nel 2012 era stato beneficiato da un finanziamento da 950mila euro (768mila di soli lavori) nell'ambito di una complessa sinergia fra lo stesso Demanio, il Genio civile, la Soprintendenza ai beni architettonici e l'immobiliare statale Arcus, poi dismessa dal governo Monti. Il fatto che successivamente il compendio sia stato messo all'asta faceva temere che quei soldi potessero svanire. Essere destinati altrove. E invece, stando ai frequenti contatti che la nuova amministrazione comunale tiene con il Demanio, il finanziamento potrebbe essere in qualche modo "salvato". Se ne saprà di più nei prossimi mesi. Era stato il Genio civile ad affidare a uno studio professionale gradiscano, vale a dire agli architetti Franco Bonanno e Sandro Vanello, il rilievo dello stato dei luoghi e la fattibilità generale del progetto di messa in sicurezza. Fra le ipotesi di intervento prioritarie, erano state citate a suo tempo il restauro dell'Antico Arsenale, dell'ex caserma austriaca e dell'ex comando dell'XI Bersaglieri. Oltre a una pulizia generale e una messa in sicurezza dei camminamenti.

Luigi Murciano

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