Petraeus, dalla Cia ai “padroni” di Un ro-ro

Il generale Usa a capo di un Global institute del fondo americano Kkr: si occuperà di Paesi emergenti
epa01118534 General David Petraeus, commanding general of the Multi-National Force-Iraq, takes a question during a press conference on the Status of the War and Political Developments in Iraq, on Capitol Hill in Washington, D.C., USA on 12 September 2007. Petraeus and and U.S. Ambassador to Iraq Ryan Crocker have spent the last two days testifying before Congress about the situation in Iraq . EPA/MATTHEW CAVANAUGH
epa01118534 General David Petraeus, commanding general of the Multi-National Force-Iraq, takes a question during a press conference on the Status of the War and Political Developments in Iraq, on Capitol Hill in Washington, D.C., USA on 12 September 2007. Petraeus and and U.S. Ambassador to Iraq Ryan Crocker have spent the last two days testifying before Congress about the situation in Iraq . EPA/MATTHEW CAVANAUGH

Dal ponte di comando della Cia ai possibili sviluppi delle autostrade del mare fra Trieste e la Turchia. Potrebbe essere questo lo scenario in cui si muoverà David Petraeus, ex generale americano a capo dell'esercito Usa in Iraq tra il 2007 e il 2008 e poi comandante dello United States Central Command, con responsabilità strategica di tutto il teatro medio-orientale, compreso l'Afghanistan. Petraeus, nato nel 1952 nello stato di New York, è passato a dirigere l’agenzia di spionaggio degli Usa nel 2011, fino all'abbandono dell'incarico nel novembre del 2012 a causa di qualche “extramarital affair”, termine usato dalla testata Usa Today per ricordare la “scappatella” (il generale è sposato) con la giornalista che gli stava scrivendo la biografia.

Ma cosa ha a che fare Petraeus con Trieste? Qualcosa potrebbe avercela, considerato che il fondo di investimenti Kohlberg Kravis Roberts & Co., vero colosso del private equity mondiale, lo ha messo a capo di un Global institute che dovrà aiutare gli esperti di investimenti e le società controllate per i settori dei Paesi emergenti.

Il fondo Kkr è quello che ha comprato nel 2007 – per 910 milioni di euro – la società armatrice turca Un Ro-Ro, compagine costituita dalle associazioni dei camionisti e che oggi gestisce assieme alla Samer Shipping l'autostrada del mare dalla Turchia a Trieste. Tra l'altro, la società – totalmente controllata da Kkr – che ha portato a termine l'operazione, si chiama “Trieste Bidco Denizcilik ve Tasimacilik A.S”.

L'autostrada del mare è uno dei canali di traffico più significativi, se si escludono naturalmente le navi portacontainer, per collegare il Paese a cavallo tra Europa ed Asia con l'Europa e in particolar modo con la Germania. La Turchia, oggi agli onori delle cronache per le proteste contro il regime di Erdogan, attira l'interesse della Comunità europea per la costante e controllata crescita economica, con possibili ripercussioni anche sul Porto di Trieste. Una strategia macroeconomica valida, politiche fiscali prudenti e riforme strutturali a partire dal 2002, ha consentito al Paese di crescere attirando investimenti esteri. Un flusso di crescita che, per tornare alla situazione locale, ha permesso di far registrare un segno positivo nel numero di camion trasportati fino a Trieste dai traghetti turchi, malgrado la crisi globale. E le previsioni per il 2013 sono di crescita ulteriore.

David Petraeus, che avrà un ruolo di consulente grazie alla sua esperienza di rapporti internazionali, si dedicherà all'analisi macroeconomica e geopolitica, destinata a trovare nuove opportunità nello scenario internazionale. Chissà se tra queste troverà anche la Turchia (che Kkr considera al pari di India, Cina e Brasile), Paese in forte crescita ma che gli esperti di geopolitica considerano essenziale per fare da ponte – anche commerciale – tra l'Europa e in mondo Arabo.

Riccardo Coretti

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