Masegni e pietra bianca a Sant’Antonio Nuovo nel giardino della piazza

Svelati gli ultimi lotti dell’opera: dopo al sagrato toccherà all’area della fontana. I pavimenti restaurati con un mix di lastre che ricorderà il tracciato del Canale

Francesco Codagnone
La piazza di Sant’Antonio e l’area del giardino con la fontana oggetto della riqualificazione (Silvano)
La piazza di Sant’Antonio e l’area del giardino con la fontana oggetto della riqualificazione (Silvano)

Fino al secolo scorso l’acqua del Canale si spingeva diversi metri più avanti, arrivando addirittura a lambire la chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo. Nel 1934 la parte terminale fu tuttavia interrata, così come la banchina e, almeno così si dice, anche una torpediniera che si trovava lì ormeggiata in avaria sin dal dopoguerra. Dalle macerie derivanti dalla demolizione della città vecchia venne infine ricavata l’attuale piazza dedicata al santo di Padova, rimasta sostanzialmente invariata da allora a meno delle colate di quel brutto asfalto antracite che tutt’oggi accoglie fedeli e turisti.

L’intervento che entrerà nel vivo quest’autunno sancirà quindi il primo, grande restyling “moderno” di quello spazio, tra le ultime piazze urbane della città rimaste da riqualificare in epoca contemporanea.

Trieste, un milione per il sagrato di piazza Sant’Antonio: lavori al via in autunno

Il profilo dell’operazione è stato presentato dal sindaco Roberto Dipiazza, dall’assessore regionale Pierpaolo Roberti e dall’assessore comunale Elisa Lodi, che segue la pratica con il collega Michele Babuder (in sua rappresentanza il consigliere Alberto Polacco).

A illustrare il progetto ci sono il direttore del Servizio strade Gustavo Zandanel e il progettista Luca Folin, con in mano le planimetrie di un intervento atteso da almeno un decennio. Accantonata definitivamente l’idea, più volte accarezzata in anni più recenti, di riportare il corso d’acqua fino ai piedi dell’edificio di culto, si opterà per un intervento di tipo conservativo, andando a sostituire il conglomerato bituminoso con un mix di pietre di diverso pregio a ricordare l’aspetto originario della piazza.

Il primo tassello è già osservabile lungo le vie Ponchielli e Paganini, nei mesi scorsi interessate dalla sostituzione dei sottoservizi e completamente ripavimentate con lastre in arenaria nuova, di dimensioni lineari analoghe ai masegni storicamente presenti. Il cantiere si spingerà ora più avanti e potrà infine completare il profilo della piazza, procedendo con due lotti distinti sino all’incrocio con via San Spiridione.

Il primo a partire riguarderà il rifacimento del sagrato, finanziato dal Comune con un milione di euro. La porzione centrale, come individuata dalle direttrici della prosecuzione del Canale nonché degli edifici dell’asse via Dante-via XXX Ottobre, sarà rivestita da vecchi masegni reperiti nel corso dei lavori sui sottoservizi dell’area. Nelle parti laterali si opterà invece per la continuità, quindi per la ripavimentazione con lastre in arenaria poste in inclinazioni tali da raccordarsi con quelle già posizionate lungo le vie Ponchielli e Paganini.

La gara per questo lotto è in corso e i avori prenderanno il via orientativamente dopo la Barcolana, con una durata prevista di trecento giorni. Si partirà dall’ala sinistra fronte chiesa (quindi lato Bomboniera), per poi spostarsi sulla destra (lato Stella Polare). Il baracchino ai margini della piazza verrà rimosso, mentre la statua di monsignor Santin rimarrà lì dov’è: vista la sua posizione, i cantieri vi correranno tutt’attorno.

Riqualificata questa parte della piazza, si procederà con l’ultimo frammento del giardino e della fontana, lotto appena finanziato dalla Regione con 2,3 milioni stanziati nell’ultima legge di assestamento estiva. La corona del giardino avanzerà di alcuni metri, raccordandosi direttamente ai masegni del sagrato con una bordatura in lastre di arenaria di grandi dimensioni. Queste simuleranno le pietre della storica banchina del Canale, riproponendone il tracciato originario come già realizzato in via San Spiridione e via Filzi all’epoca della riqualificazione delle sponde del Canale stesso.

Il calpestio interno alla banchina, dove ovvero l’acqua scorreva cent’anni fa, verrà a sua volta ripavimentato ma con una pietra diversa (ad esempio, pietra di Aurisina bocciardata), proprio per evidenziarne il distacco. In accordo con la Soprintendenza, queste finiture verranno riproposte anche per la porzione interna di giardino e fontana.

Il pavimento verrà quindi rimesso in sesto, mentre il resto di quell’area verrà mantenuto nella forme e nelle dimensioni delle attuali aiuole. Il quadretto si completerà con nuovi sistemi di smaltimento delle acque piovane e con la manutenzione della fontana. L’isola ecologica in fondo alla piazza, oggi un vero pugno nell’occhio, sarà finalmente sostituita da cassonetti interrati.

Riproduzione riservata © Il Piccolo