Pienone alla Festa dell’Uva tra natura, riti e tradizioni

STARANZANO. Un villaggio rurale creato nell’ampio giardino pubblico in via Dell’Infanzia, trasformato come centro della cultura, della civiltà contadina e della più profonda tradizione della Bisiacaria. Ecco la novità presentata ieri alla Festa dell’uva nell’ambito della Sagra de le ràze, organizzata dalla Pro loco, anche se con una formula cambiata rispetto alle passate edizioni. Ha avuto un’ampia partecipazione di cittadini. Per diverse centinaia di persone, sparse anche nelle strade del paese (più di 2mila), è stato come vivere una giornata in aperta campagna e in allegria, lontano dai rumori della città, a diretto contatto con la natura, assistendo alla pigiatura dei grappoli d’uva dopo la vendemmia per ottenere il dolcissimo mosto per il vino distribuito ai presenti.
Non si è svolta la collaudata sfilata per le vie del centro, ma sono arrivati ugualmente due carri agricoli carichi di bambini e contadini per trovare un po’ di aria fresca all’ombra di piante e ripararsi dal sole cocente. Sul posto anche il carro di Rence, la cittadina slovena gemellata con Staranzano che distribuiva assaggini di prosciutto crudo su fette di pane casareccio, oltre a due carri agricoli secolari della preziosa collezione Misuri di San Canzian d’Isonzo. Anche il sindaco Riccardo Marchesan aveva sperato in una sfilata con più carri «perché - dice - la gente da anni oramai si è abituata a un certo tipo di festa e non è ancora preparata al cambiamento; comunque fa piacere la grande affluenza».
Nonostante il caldo da spiaggia, infatti, la manifestazione ha richiamato ugualmente tante persone, soprattutto nel centro storico e nei punti principali, cioè piazza Dante, l’area parrocchiale, municipio e retro biblioteca. La festa più bella l’hanno vissuta soprattutto tanti ragazzini che si sono divertiti un mondo con i zughi de na volta sotto gli occhi vigili dei genitori, di zii, parenti e anche nonni. «È la prima volta che debuttiamo con quest’iniziativa - spiega Giorgio Iuretta della Pro loco - e oggi abbiamo proposto solo di cinque tipi come prova per il futuro. Ma è stato un vero successo». I giochi proposti sono campanon, salt cù la corda, corsa cù i sacchi, tiro cù la corda e albaro de la cucagna, alto solo due metri, con in cima le buste dei premi. Dopo le gare i ragazzi hanno potuto ritirare il loro “diploma”. Sul posto, poi, è stata sistemata una baracca, con l’insegna Xe la privata bisiaca vecia con pan de fighi e pan de uva, un banco per la mescita, due damigiane per il vino (una di bianco e una di rosso), più ovi duri, sàl e pèvar, per ricordare un tempo in cui «il vino - spiega sempre la Pro loco - più che rappresentare un qualcosa di nettare e raffinato, era un vero e proprio alimento che dava forza per compiere il duro lavoro dei campi». Ma il momento più bello e applaudito è stato quello della pigiatura dell’uva con cinque ragazze - le due pallavoliste Lucrezia e Veronica e la "standista" Anna, tutte in pantaloncini - e due bimbe, Cristina e Janette. I saltelli per la spremitura dei grappoli erano scanditi dalle allegre note della fisarmonica.
Tra gli appuntamenti di oggi, la Compagnia del carro presenta nel retro della Biblioteca alle 17.30 per i più piccoli "Fortunato e i tre capelli d'oro dell’orco", uno spettacolo di burattini, e alle 20.30 "Rock History". In piazza Dante, alle 21.30, "Furiology", grande concerto di Marco Furio Forieri ex Pitura Fresca. Domani alle 20 la Lucciolata a favore della Via di Natale di Aviano. Mercoledì, poi, alle 20 in via Zambon, l’associazione Basket de ràza (con propri fondi), presenta il progetto per realizzare la sala di aspetto per l’Oculistica a Monfalcone.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo