Pienone di pubblico per i duelli longobardi

ROMANS. Coronata da un grande successo, che di anno in anno si fa sempre più marcato, dopo tre giorni di variegate iniziative si è conclusa ieri pomeriggio, nell'area laghetti della Fipsas a Romans d'Isonzo, la quarta edizione della rievocazione storica longobarda, organizzata dalla locale associazione "Invicti Lupi", in collaborazione con il gruppo di ricerca "I Scussons" e l'associazione storica "Hapja Authari", col patrocinio e il contributo del Comune di Romans, della Regione, della Fondazione Carigo, dell'Ente Turismo FVG, della BCC di Staranzano e Villesse, della UISP, della Società Filologica Friulana, di Langobardia Maior e di Italia Medievale. Si è conclusa con un richiamo alle origini della storia longobarda locale, realizzato attraverso una conferenza dal titolo "1986-2016: storia della necropoli di Romans", tenuta da Annalisa Giovannini della Soprintendenza regionale, assieme al gruppo di ricerca "I Scussons" e Michele Calligaris e con la quale si è voluto porre il sigillo a questa quarta edizione, dedicata principalmente al 30° anniversario della scoperta della necropoli longobarda di via Molino a Romans, che con le sue 350 tombe finora rinvenute, si colloca come una tra le più vaste e interessanti d'Italia, anche per il pregio dei reperti ritrovati. Un'edizione, quella di quest'anno, in cui il pubblico, soprattutto ieri, è stato particolarmente numeroso, attratto dai tanti aspetti che caratterizzano la manifestazione longobarda romanese, sia per i suoi approfondimenti storici, sia in ambito culturale con le sue qualificate conferenze, ma pure per le suggestive esercitazioni d'arme, che anche ieri sono state seguite con grande interesse e partecipazione. Nel pomeriggio, infatti, su un'ampia area a fianco dei laghetti, si è tenuto lo scontro armato che rappresentava "L'invasione longobarda, con la fuga del patriarca da Aquileia a Grado" e di seguito, sulla sponda di un laghetto, l'esibizione d'arme e spettacolo sulla liberazione degli schiavi. In mattinata, invece, sono state proposte delle visite guidate al campo storico, in cui inizialmente, pur a grandi linee, è stata illustrata la storia dei longobardi e il loro arrivo in Italia, quindi, visitando gli accampamenti dei 13 gruppi di rievocazione storica presenti e provenienti da tutta Italia, dalla Francia e dall'Ungheria, si è potuto apprendere sul campo come si svolgeva la vita dei longobardi, partendo dalla realizzazione delle armi di offesa e difesa, archi, frecce, spade e armature di vario genere. I visitatori hanno potuto apprendere dal vivo anche come si filava la lana per ottenere corde e tessuti, come ci si vestiva, come si fondevano i metalli, cosa si mangiava e pure come si riusciva ad accendere il fuoco con l'acciarino, destando molta curiosità soprattutto tra i bambini, pure loro protagonisti nelle prove di tiri con l'arco, mentre i visitatori più grandi si sono cimentati nel lancio della scure. Particolare suggestione hanno incontrato anche il matrimonio longobardo, proposto quest'anno per la prima volta e il rito funerario longobardo, celebrato al lume delle torce.
Edo Calligaris
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