Pistola puntata alla testa nella rapina in farmacia
Il bandito è entrato pochi istanti prima della chiusura e si è diretto alla cassa Minacciando con l’arma una dei titolari, ha arraffato 3mila euro. Poi la fuga

Silvano Trieste 10/09/2017 Farmacia Foraggi
Il bandito è entrato pochi istanti prima della chiusura. Ha estratto la pistola dalla tasca del giubbotto. E, deciso, l’ha puntata al capo di Elisabetta Panfili, una dei tre soci titolari della farmacia di piazza Foraggi. Le ha appoggiato la canna dell’arma sulla fronte. Senza dire nulla. Poi ha mormorato poche, secche parole: «Dammi i soldi. Sbrigati». La donna terrorizzata ha obbedito. Non è riuscita nemmeno ad alzare lo sguardo. Paralizzata dalla paura, ha aperto la cassa e il malvivente ha arraffato il denaro che vi era custodito. Poco meno di 3mila euro.
La rapina con la pistola (che potrebbe essere stata effettivamente vera e non un’arma giocattolo dal momento che non aveva il tappo rosso sulla canna) è stata messa a segno l’altra sera attorno alle 19.30. Le modalità del raid, con l’utilizzo della pistola appunto, evidenziano che il bandito faceva sul serio. E forse anche che il livello di criminalità a Trieste potrebbe aver superato la soglia della cosiddetta “città tranquilla”. Fino a poco tempo fa c’erano state rapine con il taglierino. Ora è spuntata la pistola.
I fatti. Nella farmacia di piazza Foraggi che è stata recentemente inaugurata, in quei terribili momenti non c’erano - fortunatamente - clienti. Dietro al bancone vi erano la farmacista e la dipendente Patrizia Clari. Stavano per chiudere. Da lì a poco avrebbero abbassato la saracinesca. Il bandito, descritto come un uomo alto circa un metro e 80, è entrato tranquillo. Con un passo veloce. Quello dell’ultimo cliente che ha trovato aperto in extremis, magari per comprare un farmaco di cui si è accorto di essere rimasto senza. In testa aveva messo un cappellino scuro. E quando ha superato la porta della farmacia si è alzato fin sul naso una sciarpa, tanto da lasciare visibili solo gli occhi. Poi è andato al bancone, vicino alla cassa. La farmacista non ha fatto in tempo ad alzare gli occhi che si è trovata la pistola puntata al capo. Non ha avuto la forza nemmeno di urlare. Di chiedere aiuto.
Appunto, ha lasciato che l’altro prendesse le banconote e le mettesse in un sacchetto dopo averle arraffate dalla cassa. Tralasciando le monete. «Queste non le prendo», è stata la seconda frase del bandito. Poi se n’è andato via. Con passo tranquillo si è diretto fino alla porta della farmacia e nessuno è riuscito a notare né la direzione della fuga, né se sia scappato con un motorino o in qualche altro modo. Svanito nel nulla.
Delle tracce lasciate dall’uomo ora rimangono solo le immagini catturate dalle telecamere del sistema di videosorveglianza a circuito chiuso della farmacia. Su quelle immagini stanno lavorando i carabinieri del nucleo investigativo che dall’altra sera sono a caccia del bandito.
A dare l’allarme al 112 è stata la farmacista Elisabetta Panfili che poi ha avvisato la socia e collega Valeria Falagiani che aveva già terminato la sua giornata di lavoro. In breve in piazza Foraggi si sono precipitate due pattuglie dei carabinieri e anche una di poliziotti della Squadra mobile. La zona attorno alla farmacia è stata battuta al setaccio alla ricerca del bandito. È stato informato il pm Pietro Montrone, il pubblico ministero di turno che coordina le indagini.
Gli investigatori hanno interrogato le due donne presenti durante la rapina per cercare di recuperare qualche particolare che potesse consentire di dare un nome al malvivente. Poi sono stati cercati i testimoni all’esterno, chi in quel momento si trovava nelle adiacenze della farmacia. Intanto i filmati sono stati visionati e le immagini più definite estrapolate. Forse nelle prossime ore emergeranno nuovi particolari dell’abbigliamento o della fisionomia dell’uomo. Ma fino a ieri sera del bandito armato nessuna traccia. Volatilizzato. Spariti nel buio lui e la sua pistola.
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