Pisus aiuta anche le imprese: 1,2 milioni
Un centro storico tirato a lucido, rimesso a nuovo e, l’assessore Elena Marchigiani lo ribadisce più volte, finalmente all’altezza «delle grandi città contemporanee». Nelle intenzioni del Comune sarà questo il risultato dei 5 milioni e 700mila euro per progetti Pisus che Trieste è riuscita a ottenere dalla Regione e che provengono dai fondi europei Por-Fesr.
Il progetto “Trieste Attiva” è stato presentato ieri dagli assessori Elena Marchigiani, Andrea Dapretto ed Edi Kraus: «Come previsto dal bando - hanno spiegato -, il lavoro si articolerà su tre direttrici: la qualificazione urbana, il miglioramento dell’offerta culturale e la promozione dell’imprenditorialità nel centro città». Dal bike sharing ai pannelli fotovoltaici sul tetto della pescheria, dal marchio di promozione turistica cittadino ai contributi per le piccole imprese, gli interventi vanno a 360 gradi. Ce n’è anche per la Camera di commercio, che con Pisus ottiene dei contributi per la messa a norma e in sicurezza della propria sede.
Gli interventi sul centro città Ampio è lo spazio per la mobilità sostenibile. In città è prevista la costruzione di venti stazioni per un servizio pubblico di biciclette, il bike sharing. Dieci di esse verranno realizzate grazie ai fondi del Ministero dell’ambiente, le altre dieci saranno finanziate al 71,85% tramite Pisus e per la restante percentuale dal Comune per un totale di 390mila euro. La riqualificazione di via Duca d’Aosta con percorsi pedonali costerà 90mila euro (anche in questo caso 71,85% Por). L’integrazione della rete pedonale e ciclabile di via XXX Ottobre costerà invece 900mila euro (73,85% Por): «Sarà un cardine del rilancio del Borgo Teresiano», dice Marchigiani. Un altro punto che servirà a rendere più percorribile la città a turisti e non solo è il recupero del percorso pedonale di collegamento tra il giardino San Michele e San Giusto attraverso campagna Prandi: un lavoro da 169mila euro, al 39,71% fondi Por. L’ampliamento della rete wi-fi con il collegamento a fibra ottica costerà 425mila euro, di cui 305mila dal Por.
Recupero di edifici La riqualificazione del piano terra di Palazzo Biserini, sede della biblioteca civica, è forse il fiore all’occhiello dell’intervento: due milioni e mezzo di euro coperti al 76,45% con Pisus. L’intervento si collegherà al rifacimento dell’antistante piazza Hortis, «i cui spazi diverranno una prosecuzione della biblioteca», spiega l’assessore Andrea Dapretto (200mila euro al 71,85% Por). Mezzo milione di euro (al solito 71,85% Por) servirà invece a coprire di pannelli fotovoltaici il palazzo della Pescheria.
Gli interventi per la Camera di commercio saranno pagati in parte con Pisus e in parte dalla Cciaa stessa: la messa a norma dell’ascensore dell’edificio di piazza della Borsa costerà 140mila euro (61,39% dal Por); la messa a norma dell’entrata dell’edificio di via San Nicolò costerà 23mila 138 euro, al 75% coperti da Pisus. Il sistema di videosorveglianza della sede della Cciaa costerà 79mila 860 euro e sarà pagato al 35,87% con fondi Pisus.
Promozione La certificazione dell’offerta museale, il coordinamento tra musei pubblici e privati e l’istitutzione di percorsi culturali tematici vale 190mila euro, al 71,85% Por. Il percorso per bambini e ragazzi da piazza Cavana costerà invece 45mila euro. Circa 900mila euro verranno invece investiti in varie operazioni di marketing territoriale: «Si tratterà di capire quali sono i mercati a cui Trieste deve rivolgere la propria proposta turistica - spiega Kraus - e di stabilirvi una presenza. Verrà elaborato anche un marchio identificativo del turismo a Trieste». Un milione e 200mila euro (100% Por) verranno investiti in contributi a fondo perduto per le piccole medie imprese cittadine.
Quasi dieci milioni in risorse La soddisfazione della giunta è palpabile: «Il Piano Città finanziato dal Ministero delle Infrastrutture ha ottenuto 4 milioni che, sommati al Pisus, portano a 9 milioni 700mila euro le risorse esterne ottenute per merito e capacità». L’iter di lavori sarà avviato dopo la stipula di una convenzione con la Regione per l’erogazione dei fondi.
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