«Pochi soldi, clienti di fascia bassa»

«Comprano vecchi alloggi da risistemare, scarse le operazioni sopra i 100mila euro»

Appartamenti più che villette a schiera. Tra i 70 e i 110 mila euro. In centro piuttosto che in periferia o in paese. Le richieste del mercato immobiliare di Gorizia sono queste. Solo il 10% delle domande di acquisto riguarda la fascia di abitazioni tra i 110 e i 150mila euro. Oltre questa cifra i clienti sono cosa rara. «Gli appartamenti più richiesti sono quelli bicamera tra gli 80 e i 100 metri quadrati di non recentissima realizzazione nella zona del centro, ma anche nei quartieri di San Rocco e Sant’Anna. Piedimonte, Lucinico e Sant’Andrea fanno invece più fatica», spiegano da Ricci Immobiliare.

Le ristrutturazioni di impresa oggi sono praticamente inesistenti e gli appartamenti di ultima generazione hanno prezzi ancora sopra la media; la tendenza è dunque l’acquisto, da parte di privati, di case vecchie che poi vengono sistemate in economia. «Tempo fa il mercato si è saturato, la città è in calo demografico e le coppie che si sposano sono diminuite – è l’analisi fatta dallo Studio Teseo -. Di fatto c’è una grande offerta, ma i potenziali acquirenti si guardano intorno senza troppa convinzione. La gente prima, di venire in agenzia, consulta i siti e fa una prima selezione. Solo poi si rivolge a noi».

Laura Barletta, titolare di ElleBi immobiliare, nota come i paesi abbiano perso sempre più terreno rispetto agli anni passati. «Il mercato è sceso e i prezzi dei centri più grandi come Gorizia, Gradisca, Monfalcone e Ronchi si sono allineati, così la gente preferisce comperare in città. I clienti rimangono di fascia bassa, ma di positivo c’è il fatto che sono scesi anche i tassi di interesse e le banche ora sono disponibili a finanziare mutui con tassi fissi tra il 2.70 e il 2.90%%. Mentre prima coprivano solo l’80% del valore dell’immobile, ora arrivano anche al 100%. Questo permette una riapertura interessante del mercato perché la gente è più tranquilla.

Il tasso variabile poteva riservare brutte sorprese. Col tasso fisso, invece, è come pagare un affitto». Il mercato intanto soffre.

Stefano Bizzi

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