Podversic e il premio Nonino per l’identità «Calvario rinato, chi diffida venga da me»

L’imprenditore: «Cantina finita entro 6 mesi e vendemmia già quest’anno. La variante 42 restituisce i vigneti di un tempo»



Una terrazza di ispirazione minimalista con vista sui vigneti del Calvario. Sopra Gorizia sta prendendo forma la nuova cantina di Damijan Podversic, fresco vincitore del premio Nonino Risit d’Aur 2019 – la cerimonia e il tiro è fissata per il 26 gennaio a Ronchi di Percoto – che a lavori finiti, come assicura lo stesso Podversic, avrà un «impatto ambientale minimo».

Complessivamente, la cantina si svilupperà su circa 1500 metri quadrati che saranno quasi completamente interrati sotto un metro e mezzo di terra. Da fuori, saranno visibili solamente la facciata dell’ingresso principale, comunque mimetizzata grazie al rivestimento in pietra locale, e un cilindro che spunterà dalla struttura per circa un metro di altezza, anche questo rivestito in pietra e nascosto da un filare di vite e alberi da frutto oppure ulivi. All’interno troveranno posto tre stanze (una per ogni anno di invecchiamento del vino in botte), una cantina dedicata all’invecchiamento in bottiglia e una sala per l’assaggio. Inoltre, sotto alla struttura è stata ricavata una sala scavata nella roccia, dove saranno custoditi gli esemplari delle varie annate, a mo’ di archivio storico dell’azienda.

I lavori si concluderanno entro i prossimi 6 mesi, quindi l’attività di Podversic nella nuova cantina potrà iniziare dalla vendemmia di quest’anno. Più lunghi, invece, i tempi previsti per l’apertura della struttura al pubblico, poiché dopo la chiusura del cantiere si aprirà una nuova fase dedicata in primis al trasloco della cantina dall’attuale sede di Dolegna del Collio, per passare poi alla progettazione dei lavori ai vigneti e alla strada di accesso. Per ora, la previsione più ottimistica per l’inaugurazione è di riuscire a fissarla subito prima di Vinitaly 2021. «È un sogno che coltivo da vent’anni – racconta il viticoltore goriziano – e che per me ha un significato estremamente importante, vale a dire quello di portare a Gorizia non solo una sede di lavoro, ma un vero e proprio tempio del vino che mi auguro potrà contribuire per valorizzare anche l’offerta turistica della città e dell’intero territorio».

Per Podversic non poteva esserci modo migliore per celebrare il conferimento del premio Nonino, nella cui motivazione si fa riferimento anche a un altro progetto che vede protagonista il viticoltore, vale a dire il «recupero di terreni vocati alla viticultura e abbandonati dal 1940 sul monte Calvario». Si tratta dei terreni al centro della variante 42 al piano regolatore, prossima ad approdare in Consiglio comunale, che modificherà quello che oggi è un rettangolo di boscaglia in zona di interesse agricolo, dove sarà piantata Ribolla gialla. Ma prima di arrivare all’approvazione, Podversic si aspetta nuove polemiche. «Aver ricevuto un premio prestigioso come il Risit d’Aur della famiglia Nonino ha un valore incredibile – spiega – proprio perché premia lo sforzo che stiamo facendo per il recupero di questi terreni. Nell’ultimo anno ne ho sentite di tutti i colori sia sulla variante sia sul progetto della cantina. Io non posso fare altro che invitare tutti i consiglieri comunali che hanno delle perplessità a venire a trovarmi sul Calvario per vedere con i propri occhi gli appezzamenti che abbiamo già recuperato, per oltre 6 ettari, e che in origine si trovavano nelle stesse condizioni di quelli interessati dalla nuova variante. Il nostro è un progetto che vuole restituire al Calvario i vigneti che fino al 1940 lo ricoprivano quasi interamente. Purtroppo, le due guerre mondiali hanno lasciato cicatrici profonde anche nell’identità del Calvario e del Collio. Un’identità che mi auguro si possa ancora ricostruire». —



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